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“La gente per bene” di Francesco Dezio alle Officine Culturali Ergot di Lecce

Martedì 17 aprile (ore 19 – ingresso libero) le Officine Culturali Ergot di Lecce, in collaborazione con Coolclub, ospitano la presentazione de “La gente per bene“, nuovo romanzo di Francesco Dezio (TerraRossa Edizioni). Con rabbia e ironia il narratore racconta il trascinarsi delle ore e dei giorni da disoccupato o come dipendente alle prese coi meccanismi insensati e truffaldini dell’imprenditoria, in una provincia specchio della nazione e sempre più abbandonata a se stessa. Dezio non si limita a raccontare la fine del lavoro e l’ingiustizia sociale, ma reinventa un linguaggio e una sintassi che sfruttano al meglio tutte le loro possibilità in un caustico romanzo che rilancia e porta avanti il discorso sulla precarietà, che sfoga l’amarezza per una politica inadeguata e per le disparità sociali che si perpetrano di generazione in generazione. Passi il tempo così, ti lasci per strada la vita così, a inviare via e-mail il curriculum. Non ti sei neppure accorto che le rotelline della sedia su cui stai seduto stanno incidendo il pavimento a forza di ruotare. Pure tu stai scavando, per vedere la luce in fondo al tunnel. Cammini in tondo per la stanza come i matti. Ascolti le pareti in cerca di risposte. Poi ti svacchi sul letto. Altro momento topico della tua esistenza da zombie che non conta niente perché privo di qualsiasi capacità d’acquisto. Il lettore ideale è l’insoddisfatto del proprio tempo; chi è stanco di sottostare alle leggi del mercato; chi apprezza le scritture che sanno oscillare tra satira e denuncia, gergo e letterarietà; chi è stato folgorato da qualche opera di Houellebecq o di Bianciardi. “Fine del lavoro, disoccupazione endemica, polverizzazione sociale, illusioni perdute, vite spezzate, famiglie implose, irruzione ipertecnologica e strutture famigliari e sociali arcaiche”, sottolinea Antonio Moresco. “Un romanzo scomodo, dalla forma libera e aperta, che fa ridere e riempie di desolazione, scatenato e beffardo, picaresco e incazzato, disperato e vitale, realistico e allucinato, perché bisogna attingere anche alla verità dell’allucinazione per poter descrivere una realtà simile a un’allucinazione. Una lingua in presa diretta, che ci fa vedere e toccare con l’effetto-presenza della letteratura cosa sta succedendo e bollendo nella pancia del nostro Paese e del nostro Sud, un libro che dovrebbe essere letto da tutte le persone che ne hanno a cuore le sorti”.

Francesco Dezio è nato ad Altamura nel 1970 e ha esordito nel 1998 con un racconto nell’antologia Sporco al sole. Racconti del sud estremo (Besa). Nel 2004 ha pubblicato con Feltrinelli il romanzo Nicola Rubino è entrato in fabbrica, opera che inaugura una nuova stagione della cosiddetta letteratura industriale e ora riproposta in questa nuova edizione. Del 2014 è la sua prima raccolta di racconti, Qualcuno è uscito vivo dagli anni Ottanta (Stilo), diversi dei quali già apparsi su quotidiani e riviste. Nel 2008 è stato ospite di cinque puntate della trasmissione Fahrenheit su Rai Radio 3. Ha collaborato con «l’Unità», «la Repubblica-Bari», «Corriere del Mezzogiorno».

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