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KOREJA IN INDIA CON “IL PASTO DELLA TARANTOLA”

KOREJA IN INDIA CON “IL PASTO DELLA TARANTOLA”

Prosegue l’impegno internazionale di Koreja orientato a consolidare le reti culturali e ad esportare il nome della Puglia all’estero. Dal 7 al 12 marzo infatti, grazie al sostegno del Teatro Pubblico Pugliese – Internazionalizzazione della scena teatrale e coreutica pugliese 2015 – la compagnia torna in India con IL PASTO DELLA TARANTOLA, degustazione teatralizzata di prodotti tipici salentini. Due le tappe previste per un totale di 9 repliche. Primo appuntamento a Mumbai, la vecchia Bombay, dove Koreja é ospite del consolato Generale d’Italia. Mumbai è

la città più popolosa dell’India ed è la prima per densità di popolazione al mondo movimentando quasi la metà del traffico marittimo merci dell’India. Nei giorni successivi la compagnia farà tappa nella capitale ospite dell’Ambasciata Italiana a Nuova Delhi. Importantissimo centro culturale, la città è stata capitale mondiale del libro nel 2003. Delhi ha molte gallerie d’arte, inclusa la National Gallery of Modern Art, il Sahitya Kala Parishad e il Center for Contemporary Art. La città vanta numerosi centri di cultura indiana, i più notevoli dei quali sono il Triveni Kala Sangam e l’India International Center.

IL PASTO DELLA TARANTOLA

Degustazione teatralizzata di prodotti tipici salentini

Uno spettacolo di Koreja

Testi, video e regia Silvio Panini e Paolo Pagliani

Con Annachiara Ingrosso e Ottavia Perrone

Consulenza artistica Salvatore Tramacere

Realizzazione scenografie Mario Daniele

Molti pensano che il gusto sia l’unico senso veramente importante quando si mangia e si gode del piacere del cibo ma in realtà non è così. Durante l’assaggio si utilizzano tutti i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. L’allestimento dello spettacolo è costituito da una serie di postazioni per una degustazione individuale guidata; attraverso un ascolto in cuffia le attrici-cameriere accompagneranno lo spettatore-avventore alla scoperta dei sapori salentini, specchio e testimonianza della cultura da cui sono nati. Durante la performance sarà possibile degustare lampascioni, scapèce, pomodori secchi sott’olio, africani e vino negroamaro, tutti sapori da cui emerge la luce riverberante del Salento, la pietra tenera degli edifici barocchi, la condizione geografica della penisola salentina e il pellegrinaggio delle tarantolate, morse dal ragno soprattutto d’estate quando le donne erano più impegnate nel lavoro dei campi. Insomma cultura e colture, saperi e sapori uniti da un unico respiro che alimenta il miracolo di un territorio, il Salento, ricco di tradizione e di futuro.

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