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Il libro Il Tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi alla Biblioteca Sormani di Milano

Il Tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato lunedì 2 maggio 2022 ore 17,30 presso la Biblioteca Sormani, Sala del Grechetto in Corso di Porta Vittoria, 6 / Municipio 1 a Milano. Dialogano con l’autore Ottavio Rossani e Giancarlo Sammito. L’appuntamento previsto nell’ambito della rassegna “dipoesia” a cura di Grechettodipoesia ha il Patrocinio del Comune di Milano. Ingresso con prenotazione obbligatoria tramite l’applicazione Affluences. Accesso con Green Pass rafforzato e con mascherina FFP2 per i maggiori di 12 anni

“Il tempo che trova di Pierluigi Lanfranchi è un libro surreale, e pure tremendamente reale. È il tempo che trova l’uomo, la donna, i figli, la vita, le cose, la storia, i miti che dalla loro lontananza illuminano il presente, il futuro, il passare della vita. In questo libro – storie raccontate in versi o in prosa poetica (potente suggestione è l’incontro con Brodskij in un viaggio onirico), con una lingua esatta, evocativa – entrano tutti i sogni possibili. L’oniricità del pensiero cosparge spesso i momenti esperienziali. Il tempo passa, il tempo si ferma, salta anche la relatività. Il poeta spazia dai miti alla quotidianità, situazioni tutte filtrate dal sogno che può essere incubo o elegia. La geografia, lo spazio, le città (Parigi, Vilnius, Montreal), non sono solo dimensioni fisiche, sono anche ipotesi di tempo. E se il tempo non è misurabile, sono l’uomo, o la donna, o le cose, ad essere tangibili come ipotesi di vita, ma mai come certezze. Eppure, con Properzio, “la morte non tutto finisce”. Tuttavia insiste il niente alla fine della peregrinazione, però “con te anche niente è già qualcosa”. E questo attiene alla speranza, che non ha nulla in comune con il tempo indefinibile. Il filo del pensiero, che vede il nero e il bianco, che sente il suono e il silenzio, non si spezza, e annoda gli sprazzi di malinconia o di esultanza. Esiste quindi ancora una possibilità di vita, ma non da soli.”. (Ottavio Rossani)

Pierluigi Lanfranchi (1973) ha pubblicato la plaquette Canicula (Battello Stampatore, Trieste 2007) e la raccolta Latitudini (OMP, Pavia 2008). È l’autore di Acheronta movebo. Le storie ritrovate di Franziska e Charles Maylan (Castelvecchi, Roma 2017). Insegna letteratura greca antica all’università di Aix-Marseille. Vive ad Amsterdam.

Info link – https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/

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