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Giovanni Impastato ospite ad Alessano

LEGALITÀ, LOTTA ALLA MAFIA, DIVERSITÀ, TRA I TEMI DEL PROGETTO NATO  PER SENSIBILIZZARE GLI STUDENTI ALLA LETTURA

Sabato 26 novembre alle ore 11.00 INCONTRO CON LO SCRITTORE GIOVANNI IMPASTATO c/o IISS G. Salvemini di Alessano (LE)

Torna all’IISS “G. Salvemini” di Alessano (LE) “Dialoghi d’autore”, progetto curato dalla professoressa Valeria Bisanti, in collaborazione con la Libreria Idrusa, e nato con lo scopo di sensibilizzare gli studenti alla lettura di opere di autori contemporanei e di quelli dell’ultima generazione, nella convinzione che il desiderio di leggere si possa trasmettere e che l’amore per i libri può contagiare.

L’iniziativa, che prenderà il via sabato 26 novembre, si arricchisce con dei focus sulla saggistica che consentiranno di affrontare temi quali la legalità, la lotta alla mafia, la diversità, il rapporto dei giovani con le emozioni. La finalità è quella di cercare di generare meccanismi di partecipazione e riflessione che possano lasciare il segno anche a distanza degli incontri stessi.

Protagonista del primo appuntamento sarà GIOVANNI IMPASTATO, autore del libro “Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato” (edizioni Stampa Alternativa), che dialogherà con gli alunni della scuola a partire dalle ore 11.00.

Un incontro che si preannuncia davvero importante – osserva la Dirigente prof.ssa Chiara Vantaggiato – per i giovani del terzo millennio che hanno sempre più bisogno di parole di senso, di profondo significato umano, storico, sociale. Del resto compito della scuola è anche quello di formare le giovani generazioni alla cultura della legalità e alla cittadinanza attiva, perché solo così diventeranno capaci di operare scelte consapevoli e di assumersi responsabilità nella vita personale, sociale e civile”.

“L’obiettivo è che gli studenti facciano tesoro della circolarità delle idee e dell’educazione, che diviene corale nel momento in cui essi diventano testimoni di esperienze significative e di messaggi incisivi” aggiungono i docenti Valeria Bisanti e Antonio Pantaleo, promotori nell’Istituto dell’iniziativa portata avanti dal MIUR “Libriamoci a scuola” dedicata alla lettura ad alta voce, in forme svincolate dai programmi di studio.

Sinossi-“La mafia era sempre stata di famiglia per noi, interna alla nostra casa, così abituale da non farsi notare; ma, con l’omicidio dello zio, d’improvviso diventava una forma spaventosa, sconosciuta e falsamente benevola. Di quel nucleo familiare, così forte e unito, di quella famiglia felice e ostentatamente patriarcale come era la mia, oggi non esiste più niente: è stata spazzata via dalla crudeltà della mafia che non ha avuto il minimo scrupolo a sconvolgere i nostri affetti e i nostri sentimenti. La nostra famiglia si sfaldava e, a peggiorare le cose, avrebbe contribuito anche un atteggiamento che, fino ad allora, ci era sconosciuto. Cominciarono problemi nei rapporti familiari, soprattutto per la reazione di Peppino che da allora cominciò a chiedersi in che famiglia e in che mondo vivesse. Sono stati tempi molto difficili. Almeno agli inizi, sembrava impossibile poterci liberare da quell’oppressione mafiosa, toglierci dalla testa quel velo di falsità che ricopriva anche la nostra casa. Ci siamo riusciti pagando un prezzo altissimo ma con un risultato straordinario che oggi possiamo rivendicare con pieno merito: quello di essere tornati a vivere come persone libere che sono riuscite a far capire che in Sicilia è possibile resistere contro lo strapotere della mafia. Un’eredità dal valore inestimabile, una ricchezza che ci è stata lasciata da Peppino e che mia madre e io abbiamo saputo raccogliere per essere i testimoni del nostro tempo”.

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