sabato, Aprile 20, 2024
HomeAttualitàGIORNO DELLA MEMORIA 2019

GIORNO DELLA MEMORIA 2019

Solenne celebrazione del giorno della Memoria 2019 in Prefettura Lecce

Si è svolta presso la Prefettura di Lecce alla presenza del Prefetto MARIA TERESA CUCINOTTA ed alla presenza del Presidente della Provincia STEFANO MINERVA e delle autorità locali, delle scuole Liceo Banzi Bazoli, la scuola di Lizzanello Merine.

Dopo l’inno nazionale il Prefetto ha rievocato il significato del giorno della memoria che si rinnova ogni anno il 27 gennaio, ricordando quanto si è verificato in quel campo di concentramento e delle conseguenze avute di tanti cittadini Italiani, Ebrei, e di ogni ceto sociale.

Dopo l’apertura fatta dal Prefetto ha preso la parola il Presidente della Provincia STEFANO MINERVA appena rientrato dalla visita con il treno della memoria di Auschwitz e Birkenau commentando l’orrore rivissuto in quei luoghi.

“La fretta della quotidianità a volte ci porta lontano rispetto a quello che è successo pochi anni fa. A noi il dovere di riflettere rispetto a quello che la storia ci ha consegnato e di dare un contributo diverso e migliore”. Con queste parole il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha esordito oggi alla celebrazione del Giorno della Memoria, promossa da Provincia e Prefettura, insieme ai componenti del Comitato per la Valorizzazione della Cultura della Repubblica Italiana.

“Ho voluto vivere direttamente questa esperienza, intima e necessaria, per portare la vicinanza del territorio e sottolineare l’attenzione del nostro Salento. Ho vissuto un’esperienza collettiva con la classe dirigente del domani. Dovrebbe essere resa quasi obbligatoria agli adolescenti di oggi, perché altra cosa, rispetto allo studio sui libri, è stare a meno 15 gradi e sentire intorno a te quell’alone di morte, di indifferenza e di distruzione che c’è stato in quei luoghi”, ha proseguito Minerva, appena rientrato dall’esperienza della visita ai Campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau per unirsi ai giovani provenienti dalla Puglia, grazie al progetto “Treno della memoria” promosso dall’associazione culturale Terra del Fuoco Mediterranea, con il patrocinio dell’Ente provinciale. Quest’anno i ragazzi pugliesi sono stati circa 1600.

“Un’esperienza fortissima”, ha raccontato oggi, “che ha toccato i singoli ragazzi, anche quelli più duri, che sono stati i primi a commuoversi e a fare gli interventi più emozionanti. Sono ricordi che devono servire ogni giorno, come riflessione sui tempi che viviamo, esempio di come il grembo dell’orrore è sempre fervido e che oggi si sviluppa nella paura del diverso”.

E ha aggiunto: “Noi oggi raccontiamo Auschwitz e Birkenau attraverso il 20 per cento di chi era lì ed è sopravvissuto, perché l’80 per cento venne ucciso. Sono loro la testimonianza di quello che succedeva con freddezza, dimenticando che quelle persone erano esseri umani e bambini che venivano uccisi solo perché erano nati in quelle famiglie. Il seme della paura ancora oggi viene alimentato. A tanti sentiamo dire con disprezzo, migranti, profughi, dimenticando che sono esseri umani e che nel mondo ci sono decine di guerre civili. E troppo spesso siamo silenti rispetto a questo”.

“Ad Auschwitz campeggia la scritta ‘Chi dimentica la storia è costretto a ripeterla’. Ecco, ognuno di quei ragazzi deve costruire un mondo migliore, nella convinzione che ogni persona che abbiamo accanto è un essere umano che ha diritto alla vita come noi”, ha concluso il presidente.

La manifestazione di oggi, svoltasi in Prefettura, è servita a ricordare le vittime della Shoah e quanti si sono opposti al progetto di sterminio nazista con momenti toccanti di teatro e musica a cura di tanti studenti dell’Istituto comprensivo “Cosimo De Giorgi” di Lizzanello e Merine e del Liceo Scientifico “Banzi Bazoli” di Lecce. Inoltre, c’è stata anche la consegna delle Medaglie d’onore a salentini, concesse dal Presidente della Repubblica con proprio decreto, per essere stati deportati ed internati nei lager nazisti. Tra loro, presente oggi, Donato Giovanni De Pascalis,  96 anni.

Momento clou un collegamento in diretta web da Cracovia, durante il quale si è dialogato con Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Treno della Memoria, con Christel Antonazzo, presidente dell’associazione Terra del Fuoco Mediterranea, con Stefano Cocciolo, docente dell’Istituto De Viti De Marco di Casarano e la studentessa Francesca Lecci. La delegazione, ha raccontato le emozioni di un progetto che, alla sua 15^ edizione e patrocinato quest’anno dalla Provincia di Lecce, ha permesso sino ad oggi a 40mila  giovani, di toccare con mano ciò che è accaduto e provare a scrivere un futuro diverso.

Dopo il Presidente della Provincia ha preso la parola il Dirigente scolastico Provinciale sottolineando il valore di quanto i ragazzi delle scuole hanno evidenziato ripercorrendo le fasi di quel immane tragedia che ha coinvolto tutti.

Il Prefetto di Lecce è poi passata al riconoscimento con la consegna delle medaglie assegnate dal Presidente della Repubblica MATTARELLA ai reduci della guerra, ripercorrendo quanto subito da:

De Pascalis Donato Giovanni Battista nato il 15 Maggio 1922, destinato alla missione dell’Esercito Italiano in mar Mediterraneo, rimane sull’isola di Creta sino all’8 settembre 1943. L’armistizio lo costringe ad una scelta: non collaborerà con i tedeschi, ma continuerà a combatterli. Da quel momento non è più considerato un soldato dell’esercito Italiano e in data 13 settembre 1943 viene catturato e fatto prigioniero. Alcuni giorni dopo con altri commilitoni, raggiunge il porto del Pireo, e da qui, a piedi Atene. Caricato con altri uomini su carri bestiame, dopo un viaggio di diceassette giorni senza mangiare e tormentato dai pidocchi, raggiunge la Germania passando dall’Ungheria. Viene destinato al campo di concentramento di Essen dove resta fino al 10 aprile 1945, giorno della liberazione. All’età di quasi 97 anni, il Sig. DE PASCALIS DONATO GIOVANNI BATTISTA, non ha mai dimenticato la sua drammatica esperienzae in particolare la permanenza nel campo di Essen, è un testimone vivente della “GIORNATA DELLA MEMORIA” e un esempio di lealtà e di valori morali.

CAPORAL MAGGIORE ARTIGLIERIA PIERRI ANTONIO nato il 192, figlio di un eroe della Grande Guerra, viene chiamato alle armi nel 1941 e destinato alla missione dell’Esercito Italiano in Albania, dove rimane fino all’8 settembre 1943. L’armistizio ha diviso l’Italia in due fronti costringendo i soldati ad una scelta: ANTONIO PIERRI decide di non collaborare con i tedeschi e combatterli. In data 10 settembre 1943 viene catturato e fatto prigioniero. Condotto nel campo di concentramento STAALAG XX° A 48266 a Thorn, è adibito ai lavori di miniera per il ricavo del carbone, patendo la fame e le sofferenze fisiche e psicologiche. Liberato dall’esercito russo nell’aprile del 1945, dopo un lungo viaggio a piedi, torna nella sua casa di Ugento dove trova la forza di ricominciare.

Riconoscimento ritirato dal figlio.

SERRA GIOVANNI nato il 3 aprile 1920, chiamato alle armi nel Febbraio 1942, dal 20 giugno all’8 settembre 1943 partecipa alle operazioni di guerra in Grecia e Albania. Il 9 settembre 1943 viene catturato ad Atene dalle truppe Tedesche e portato a Bonn in Germania, dove trascorre la prigionia nel campo “Stalag VI C” come Internato Militare, impiegato al lavoro coatto presso una fabbrica di mattoni. Il 16 Ottobre 1945 fu liberato dalle truppe alleate e rimpatriato.  Riconoscimento ritirato dal nipote.

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome qui

Post Popolari

Verified by MonsterInsights