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Giornata Mondiale contro l’AIDS all’Anfiteatro Romano

Giornata Mondiale contro l’AIDS all’Anfiteatro Romano 

Oggi, martedì 1 dicembre, alle ore 11.00, in occasione della Giornata Mondiale di Lotta all’Aids,  presso l’Anfiteatro Romano di Lecce, tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, in stile Act Up, all’allestimento di un Red Ribbon di raso rosso lungo 7 metri, simbolo di lotta all’Aids e di solidarietà alle persone sieropositive, ancora oggetto di pregiudizi e discriminazione. Oltre al Comune di Lecce, aderiscono alla manifestazione numerose associazioni locali tra cui “LINK – Coordinamento universitario”, “Associazione LeA – Liberamente e Apertamente” e diverse realtà musicali e artistiche come La Rivolta Records, TTevents, Officine della Fotografia.

“L’iniziativa nasce con la necessità di informare e sensibilizzare soprattutto i giovani su un virus che sembra essere dimenticato” – dichiara Viviana Bello, Presidente LILA Lecce e Componente del Coordinamento della federazione Nazionale. Durante il mese di dicembre sono in programma differenti iniziative organizzate da LILA – Lecce insieme ad “amici” che sposano la causa di sensibilizzazione e di lotta all’Aids. Il primo appuntamento è “Lasciapassare la prevenzione!” il 3 e il 10 dicembre; un ciclo di incontri informativi e di sensibilizzazione all’interno di centri Sprar della Provincia di Lecce sul tema delle Malattie Sessualmente Trasmesse con l’obiettivo di facilitare l’accesso ai servizi di salute e prevenzione dei migranti. Durante gli incontri si prevede la distribuzione di profilattici e materiale informativo.

L’11, 12 e 13 dicembre LILA – Lecce partecipa al Salento LGBT Film Fest – salentorainbowfilmfest.com (rassegna cinematografica a tematica LGBT, organizzata dall’associazione LeA – Liberamente e Apertamente c/o le Manifatture Knos) con un banchetto informativo per diffondere l’informazione sui temi HIV/Aids e sensibilizzare gli intervenuti alla prevenzione, mediante la distribuzione di cartoline informative, materiale di profilassi e gadget solidali. Gli incontri continuano con alcune iniziative di raccolta fondi; il 15 dicembre presso l’Ammirato Culture House, in occasione del secondo appuntamento del Club dell’Ascolto, si svolgerà il “Mercatino del buon usato”, mentre venerdì 18 dicembre, presso il bar Sette di Sette, si terrà un aperitivo solidale.

“L’iniziativa nasce con la necessità di informare e sensibilizzare rispetto a un virus che sembra essere dimenticato” – dichiara Viviana Bello, Presidente LILA Lecce e Componente del Coordinamento della federazione Nazionale. “L’HIV colpisce in modo silenzioso circa 4mila nuove persone l’anno. Continuare a parlarne per alzare il livello di attenzione soprattutto fra i giovani è doveroso, non solo in occasione del 1° dicembre. Anche per questo si è scelto di catturare l’attenzione attraverso un gesto semplice ma di forte impatto, una mobilitazione silenziosa a cui stati chiamati a partecipare il mondo istituzionale, del volontariato, della cultura e dell’arte. L’allestimento del Red Ribbon sarà, oltre che un gesto per esprimere solidarietà, anche un invito metaforico all’attenzione, per esempio a proteggere i rapporti sessuali, di fatto causa principale delle nuove diagnosi che ogni anno continuiamo a registrare a livello nazionale e locale.

A trent’anni dall’inizio dell’epidemia da HIV sappiamo che l’infezione può essere prevenuta, diagnosticata e controllata. Il problema è lo scarso ricorso al test Hiv e, conseguentemente, le diagnosi tardive. Molte persone che hanno avuto rapporti sessuali a rischio evitano di fare il test per paura di un eventuale esito positivo. Queste giornate dovrebbero aiutarci a far capire che scoprire di essere sieropositivi non è più una condanna a morte. Infatti: chi scopre per tempo di aver contratto il virus dell’HIV e si sottopone regolarmente alle terapie, ha aspettative di vita comuni a una persona sieronegativa e probabilità minime di ammalarsi di AIDS nonché di trasmettere il virus ad altre persone.

In giornate così, quindi, vogliamo ribadire che la lotta all’Aids dovrebbe ritornare a essere una questione politica, perché di fronte alle continue diagnosi anche di giovanissimi e anche in virtù del sommerso che secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità sono pari a 50mila persone, crediamo diventano urgenti programmi nazionali e regionali di prevenzione”.

 

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