Venerdì nero per i pendolari: fino alle 12.30 di oggi i dipendenti delle Ferrovie del Sud Est si asterranno dal lavoro. Quattro ore di sciopero a cui seguirà un’astensione per 28 giorni, fino al prossimo 27 luglio e dal 4 all’8 settembre, al netto delle franchigie previste dalla delibera della Commissione di Garanzia.
La dichiarazione di sciopero fa seguito alle richieste avanzate da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal alla società Fse. Le istanze delle organizzazioni sindacali riguardano:
– azioni unilaterali e mancato svolgimento delle fasi di informazione ed esame congiunto su provvedimenti riorganizzativi (su ferie, Rol, turni personale esercizio, sala operativa, accorpamento uffici, gestione equipaggi esercizio ferroviari, spostamento di attività manutentive);
– forzature contrattuali su uso dei dipendenti dell’officina in trattamento di trasferta e microclima e sicurezza sul lavoro per il personale autolinee e ferroviario;
– situazione organici e approvvigionamento di una massiccia quantità di interinali (oltre 160 ormai a livello regionale su 1.100 dipendenti), con meccanismi poco trasparenti di regole oltre che nessuna risposta coerente su percorsi professionali;
– nessun confronto e armonizzazione relativo all’introduzione di sistemi informativi connessi ai processi decisionali che impattano sulle persone.
I lavoratori, nonostante la situazione drammatica in cui era finita la società, hanno continuato a lavorare con grande senso di responsabilità. Ora che si intravede all’orizzonte qualche schiarita, nessuna risposta è arrivata sulla richiesta delle Organizzazioni sindacali di rinnovare la contrattazione di secondo livello, disdettata unilateralmente. Si preferisce l’assenza di interlocuzione e di contrattazione applicando ordini di servizio, regole non condivise e in barba alla contrattazione aziendale vigente.