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Francesi beffati dalla Xylella Stop alla Puglia ma arriva dall’Olanda

Il batterio killer degli ulivi salentini in una pianta di caffè arrivata a Parigi dall’Olanda Il ministro Martina: «Confermato che l’emergenza è sovranazionale».

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Una beffa per i francesi. Dopo aver deciso di bloccare 102 specie di vegetali provenienti dalla Puglia per evitare contaminazioni da Xylella fastidiosa, il batterio killer che ha colpito gli ulivi del Salento, i transalpini hanno subito un “attacco” dall’Olanda. Il batterio della Xylella fastidiosa è stato infatti per la prima volta individuato in territorio francese, nel mercato all’ingrosso di Rungis, alle porte di Parigi, come ha riferito una nota del ministero dell’Agricoltura francese. Il batterio è stato individuato grazie ai controlli rinforzati messi in atto da qualche settimana, su una pianta di caffè arrivata dall’America attraverso l’Olanda. La pianta, spiega il ministero dell’Agricoltura transalpino in una nota, secondo le prime verifiche proveniva «verosimilmente» dall’America centrale, ed era stata «introdotta nell’Unione Europea» attraverso il porto di Rotterdam, in Olanda. Un percorso che coincide in modo preoccupante con quello che nel 2013, secondo la ricostruzione dell’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, portò la Xylella in Puglia, attraverso delle piante di caffè ornamentali provenienti della Costarica. «È in corso un’inchiesta per stabilirne l’origine esatta», precisa ancora il ministero, che ha anche avviato verifiche per capire se sarà necessario prendere misure precauzionali per altre piante «sensibili che avrebbero potuto essere esposte al rischio di contaminazione». La Commissione europea ha fatto sapere di essere stata subito informata del ritrovamento da parte delle autorità francesi, di cui ora attende «la notifica ufficiale». Il commissario alla Salute Vytenis Andriukaitis, per bocca del suo portavoce, ha già annunciato che l’Ue «indagherà sul caso», e se dovesse «essere accertata l’origine dell’infezione da un paese terzo», proporrà «misure a breve».

Da Roma, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha sottolineato che «il riscontro della presenza del batterio anche in Francia dimostra quello che abbiamo sempre detto, che l’emergenza Xylella è di carattere sovranazionale, che la risposta si deve generare da azioni unitarie e che la sede per farlo è Bruxelles», motivo per cui «tutti dobbiamo sentirci impegnati a combattere questa particolarissima problematica». La notizia del ritrovamento a Parigi di Xylella fastidiosa in una pianta di caffè entrata dall’Olanda non ha mancato di suscitare reazioni anche in Puglia: “È vergognoso che a distanza di due anni dal ritrovamento del patogeno da quarantena in Puglia – sottolinea Gianni Cantele presidente di Coldiretti Puglia – sia arrivata a Parigi una pianta di caffè con la Xylella fastidiosa proveniente dal Sudamerica attraverso l’Olanda ed è una ulteriore conferma dell’immobilismo e dei gravissimi e inaccettabili ritardi della Commissione Europea nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria con delle frontiere colabrodo. È evidente che non sono state ancora attivate efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini, come ad esempio il sud America e un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto. Pertanto, dall’Olanda possono entrare piante infette, come quelle di caffè che sono state ritrovate nei vivai lombardi. L’origine e la traiettoria del batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi sono scientificamente provati: è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam. La Puglia – è la tesi della Coldiretti – sta subendo un sistema di regole europee che facilita le importazioni di qualsiasi bene, spesso anche senza le giuste garanzie per i consumatori, mentre rende difficili, per assurdo, le esportazioni. L’aggravante è che i flussi commerciali continuano e l’Ue ha posto l’embargo ai nostri vivai, ma non ha risolto il problema alla fonte, ovvero realizzando i centri di quarantena fitosanitaria all’ingresso dell’Europa. Sui vivai salentini grava attualmente – e da un anno ormai – il divieto di movimentare le piante considerate possibili ospiti della malattia. “Pertanto intervenire brutalmente con un provvedimento nazionale su una materia di competenza comunitaria è una provocazione inaccettabile. Si tradurrà in un danno incalcolabile per tutto il comparto pugliese e d’immagine per l’Italia a pochi giorni dall’inaugurazione di Expo”, spiega ancora Cantele.

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