martedì, Aprile 23, 2024
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Elezioni regionali, in Umbria

Trionfa il Centrodestra

Una sconfitta netta, che assomiglia ad una disfatta. L’Umbria si colora di blu e ha, come nuovo presidente Donatella Tesei che con il 57,4%, è la nuova presidente della Regione Umbria per il centro destra, superando Vincenzo Bianconi, 37,5, centrosinistra. Seguono il civico Claudio Ricci, con il 2,64; Rossano Rubicondi (Partito Comunista) con l’1,01%, Emiliano Camuzzi (Potere al Popolo, Partito Comunista Italiano) con lo 0,87%; Martina Carletti (Riconquistare l’Italia) 0,21%; Antonio Pappalardo (Gilet Arancioni) 0,13; Giuseppe Cirillo

Riguardo ai partiti la Lega è al 36.95%, Fratelli d’Italia al 10,40% e Forza Italia al 5,50. Il Pd si attesta invece al 22,33% il M5s al 7,41.

E’ la vittoria, soprattutto, di Matteo Salvini: la sua Lega viaggia al 37% a distanza ormai siderale da FI, che scende quasi al 5%, quasi doppiata da Fdi. E’ il crollo, soprattutto, del M5S: il Movimento piomba sotto l’8%, quasi la metà dei voti presi in Umbria alle Europee. 

“Gli umbri hanno dimostrato che gli italiani hanno voglia di votare”: lo ha sottolineato Matteo Salvini a Perugia commentando i dati delle regionali in Umbria che hanno visto l’affermazione del Centrodestra. Per il segretario della Lega la vittoria che si delinea “è evidente e clamorosa”. “Festeggio anche una grande affluenza – ha sottolineato ancora Salvini – perché di solito commentiamo sempre un calo”. Il candidato del centro sinistra Vincenzo Bianconi ha telefonato alla senatrice Donatella Tesei “per congratularsi” per la vittoria alle elezioni regionali in Umbria.

“La sconfitta alla Regione Umbria dell’alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare. Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza”. Lo dichiara in una nota il segretario Pd Nicola Zingaretti

“Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un’altra forza politica – che sia la Lega o che sia il Pd – sacrifica il consenso del Movimento 5 Stelle. Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente”, scrive in un post su facebook il M5S.

Altissima l’affluenza, al 64,4%, nove punti in più rispetto al 2015. Del resto, nel Giardino d’Italia ci hanno messo la faccia tutti i leader nazionali e, sul finale della campagna, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, protagonista della foto di Narni con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza. Una reunion che, evidentemente non ha pagato.

“Il primo voto vero ha dimostrato che gli italiani non apprezzano il tradimento. Qualcuno al governo deve ritenersi abusivo già questa notte“, attacca Salvini bollando come un “omino” Conte per aver, a parere del leader della Lega, minimizzato l’importanza del voto in Umbria dicendo che non è un test per il governo. “Il centrodestra ha il diritto e il dovere di governare il Paese”, gli fa eco Silvio Berlusconi mentre Giorgia Meloni incalza: “fossi in Conte rassegnerei le dimissioni più velocemente della luce. Se avessero un po’ di dignità non arriverebbero a domattina”.

La sconfitta rischia di pone di fatto una pietra tombale sulla l’alleanza M5S-Pd. Il governo non è in discussione, e ciò viene ribadito sia dai Dem sia dal Movimento. Ma sulle Regionali 2020 la sensazione è che Di Maio voglia tornare all’antico, a cominciare da Emilia Romagna e Calabria. Anche perché l’alleanza con il Pd non ha pagato né per la coalizione di governo né per il Movimento che ha preso meno della metà dei voti dei Dem. “Il patto civico per l’Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l’esperimento non ha funzionato. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti”, si legge in un post del M5S su facebook che assicura, comunque, come al governo “si rispetteranno gli impegni”.

“Amministrare questa regione non sarà facile nella situazione in cui si trova, bisognerà lavorare da subito per ridarle un futuro”, ha detto Tesei parlando ai giornalisti all’Hotel Fortuna di Perugia accanto al leader della Lega Matteo Salvini. In ogni caso, la sua – assicura – “sarà una squadra all’altezza del compito” che lavorerà con “serietà e forza”. “Sono anche spaventata da questo risultato, mi aspettavo un buon risultato ma, aspettiamo i dati, questo è un risultato straordinario. Ringrazio gli umbri che hanno dimostrato una volontà di cambiamento”.

“E’ una sconfitta netta” ma il “risultato conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all’alleanza”, è il commento di Zingaretti. Tradotto: rispetto alle Europee i Dem hanno tenuto e nonostante la scissione di Matteo Renzi che, per ora, non commenta la sconfitta. E Zingaretti frena anche le polemiche interne al governo, facendo implicito riferimento anche al M5S. “Rifletteremo molto su questo voto e le scelte da fare, voto certo non aiutato dal caos di polemiche che ha accompagnato la manovra economica del Governo”, spiega il segretario Dem. Che, nelle prossime ore, potrebbe avere a che fare anche lui come Di Maio, con il malumore interno. “La sconfitta non ha ripercussioni sul governo ma impone una riflessione sulle alleanze”, spiega Andrea Marcucci. E Matteo Renzi? Non commenta ma è possibile che, già da domani, da Italia Viva bollino come un errore la foto di Narni. Quella foto che li ha visti assenti. Ed è un’assenza che, nei Dem, non vorrebbero fosse replicata in Emilia-Romagna, dove i candidati renziani dovrebbero essere inseriti nella lista Bonaccini, senza simbolo. Lo tsunami leghista riaccende anche la battaglia interna alla coalizione del centrodestra, con una FI che rischia di subire una vera e propria diaspora, in direzione Fdi da un lato e Italia Viva dall’altro. E proprio Meloni torna a chiedere delle primarie interne per la leadership del centrodestra. Primarie? “La Lega è al 40%, mi sembra che gli italiani hanno già deciso”, chiude Salvini.

Candidati/Liste Voti Seggi %
DONATELLA TESEI
255158 12 57,55
 LEGA 154413 8 36,95
 FRATELLI D’ITALIA 43443 2 10,40
 FORZA ITALIA 22991 1 5,50
 TESEI PRESIDENTE 16424 1 3,93
 UMBRIA CIVICA 8608 0 2,06
%
VINCENZO BIANCONI
166179 7 37,48
 PARTITO DEMOCRATICO 93296 5 22,33
 MOVIMENTO 5 STELLE 30953 1 7,41
 BIANCONI PER L’UMBRIA 16833 1 4,03
 SINISTRA CIVICA VERDE 6727 0 1,61
 EUROPA VERDE UMBRIA 5975 0 1,43
Candidati/Liste Voti Seggi %
CLAUDIO RICCI
11718 2,64
 RICCI PRESIDENTE 5261 0 1,26
 ITALIA CIVICA 2175 0 0,52
 PROPOSTA UMBRIA 1475 0 0,35
Candidati/Liste Voti Seggi %
ROSSANO RUBICONDI
4484 1,01
 PARTITO COMUNISTA 4108 0 0,98
Candidati/Liste Voti Seggi %
EMILIANO CAMUZZI
3846 0,87
 PARTITO COMUNISTA ITALIANO 2098 0 0,50
 POTERE AL POPOLO 1345 0 0,32
Candidati/Liste Voti Seggi %
MARTINA CARLETTI
910 0,21
 RICONQUISTARE L’ITALIA 808 0 0,19
Candidati/Liste Voti Seggi %
ANTONIO PAPPALARDO
587 0,13
 GILET ARANCIONI 524 0 0,13
Candidati/Liste Voti Seggi %
GIUSEPPE CIRILLO
461 0,10
 PARTITO DELLE BUONE MANIERE 420 0 0,10
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