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ELEZIONI POLITICHE 2022

Pd è già a rischio. I dubbi di Verdi, Si e Di Maio, BERLUSCONI NON FARO’ PREMIER E PRESIDENTE DEL SENATO

Il Pd ha stretto rapporti con  Carlo Calenda ma rischia di viaggiare senza Sinistra italiana ed Europa verde, e di perdere anche Luigi Di Maio.

All’indomani dell’accordo siglato dai dem con Azione, l’alleanza di sinistra ha fatto saltare l’incontro in programma nel pomeriggio con Enrico Letta, per un supplemento di riflessione, a fronte di “un profondo disagio nel paese e in particolare nel complesso dell’elettorato di centro-sinistra”.

Berlusconi: “Votare Forza Italia per nuovo miracolo italiano”

Ev e Si chiedono “una rinegoziazione” per un “profilo programmatico che parli al popolo del centro sinistra” affinché ci siano “le condizioni per un accordo”. Ma Calenda chiude: “Non c’è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo. L’agenda Draghi è il perno di quel patto e tale rimarrà. Fine della questione”. E in serata arriva anche l’avvertimento da Di Maio, evidentemente insoddisfatto dell’incontro avuto poco prima con Letta: “Impegno civico pretende rispetto e parità di trattamento. Altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione”. Sono al lavoro i ‘pontieri’ per ricomporre la frattura con la sinistra. “È importante fare di tutto affinché tutta la sinistra e gli ambientalisti siano uniti in questo obiettivo – ha chiarito Nicola Zingaretti -. È importante anche da parte nostra dare dei segnali chiari e sono certo che questa è la strada che si seguirà”. La situazione è complessa, per dirla con un dirigente del Pd, uno di quelli impegnati a capire su che basi possa ripartire il dialogo con i partiti di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che vedono “cambiate le condizioni su cui si è lavorato in questi giorni”, come affermato nel messaggio con cui hanno chiesto di posticipare l’incontro con Letta a poco più di un’ora dall’appuntamento fissato alle 15. “Politiche di bilancio, termovalorizzatori e due leader, Letta per la sinistra e io per il centro” aveva detto Calenda, illustrando il suo patto con il Pd: “Letta l’ha firmato. Se Fratoianni non ci si trova chiarisca prima di fare la coalizione. Il mio interlocutore è Enrico Letta“. Un atteggiamento di eccessivo protagonismo, secondo quanto filtrava da Europa verde e Si, mentre venivano rilanciate stime secondo cui senza di loro il Pd potrebbe perdere fra 14 e 22 collegi. “L’accordo di ieri con Calenda, con quel profilo programmatico – ha chiarito Bonelli – non parla più al popolo di centrosinistra”. In parallelo dal M5S la vicepresidente Alessandra Todde notava “che sarebbe cosa giusta provare a costruire un percorso comune” con Bonelli e Fratoianni. Il partito di Giuseppe Conte guarda con attenzione le fasi tormentate e EV e SI potrebbero alla fine anche decidere di correre da soli. Dal Nazareno considerano legittime e comprensibili le richieste di maggiori approfondimenti da parte, pur senza nascondere i problemi, anche dopo il nuovo sbarramento alzato da Azione, si confida che una quadra si possa trovare, puntando sul fatto che l’accordo con Calenda parla di sostenibilità, transizione ecologica e non di nucleare, con un impianto programmatico di centrosinistra.

Una coalizione di centrosinistra più ampia possibile, è considerata fondamentale per contrastare le chance del centrodestra. Tanta fiducia è messa, però, alla prova dal duro comunicato di Di Maio, poco dopo aver incontrato, assieme a Bruno Tabacci, Letta alla Camera. Secondo alcune voci circolate in ambienti parlamentari, non confermate dai diretti interessati, Impegno civico punterebbe a una decina di posti. E se dal Pd ne fosse concesso uno solo o poco più alla fine Di Maio potrebbe addirittura rinunciare al diritto di tribuna per correre direttamente con la sua lista.  “Nelle coalizioni – ha chiarito il ministro degli Esteri – deve prevalere il rispetto reciproco, verso tutti coloro che ne fanno parte”. Incandescente resta invece il rapporto con Iv. Al Nazareno sono considerate inopportune e ineleganti le considerazioni di Maria Elena Boschi, secondo cui Emma Bonino avrebbe detto ‘No’ a Matteo Renzi “perché nel 2014 non è stata confermata ministro degli Esteri”.

Di contro, Berlusconi: “Votare Forza Italia per nuovo miracolo italiano”,l’Italia della sinistra è un’Italia uguale o addirittura peggiore di quella di oggi

Andare a votare e votare Forza Italia per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano“. Così Silvio Berlusconi, in un nuovo video-messaggio diffuso sui social, lancia il suo appello agli italiani in vista delle elezioni politiche 2022.

Non sarà la stessa Italia, quella che avremo dopo il 25 settembre, se vinceremo noi o se invece dovesse vincere la sinistra. Con noi avremo un Paese amico dei cittadini con tasse più leggere e procedure burocratiche più semplici – basterà una raccomandata al proprio Comune per aprire un’attività o costruire una casa – dovremo avere anche e finalmente una giustizia imparziale che tutelerà i cittadini. Sarà un’Italia che si prenderà cura dei più deboli e che darà un futuro ai nostri giovani. Un’Italia per la quale l’Europa e l’Occidente sono scelte morali e politiche definitive e assolute”.

Per Berlusconi “l’Italia della sinistra è un’Italia uguale o addirittura peggiore di quella di oggi, che non abbasserà le tasse, che potrebbe anzi mettere una patrimoniale sulle nostre case e sui nostri risparmi, è un’Italia che continuerà a soffocare nella burocrazia, è un’Italia in mano ad un piccolo nucleo di magistrati politicizzati che possono disporre pienamente della nostra libertà, è un’Italia nella quale non si andrà avanti perché sarà bloccata da un’infinità di veti. I veti che hanno frenato le infrastrutture e gli impianti, i veti che ci hanno reso totalmente dipendenti dall’estero per l’energia, i veti che rendono molto difficile fare impresa, fare utili, attirare investimenti dall’estero e creare nuovi posti di lavoro per i giovani”.

“Non sono due Italie uguali: scegliere il nostro modello significa scegliere un’Italia più libera, più prospera e più amica dei cittadini, la sinistra invece racchiude ancora in sé il passato, l’immobilismo, quella che qualcuno di loro ha definito la “decrescita felice”, che di felice ha davvero molto poco. Nessuno può essere indifferente a questa scelta del 25 settembre, che riguarda tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Per questo vi chiedo, di andare a votare e di votare Forza Italia per costruire tutti insieme dopo il 25 settembre un nuovo, grande miracolo italiano”, conclude Berlusconi.

 

 

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