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ELEZIONI AMMINISTRATIVE LECCE 2019

POLI BORTONE SU RIFIUTI/MONTECO

E’ dell’altro giorno la notizia che un camion della Monteco contenente vetro sia dovuto tornare al mittente, rifiutato dall’impianto di Copertino, perché la raccolta non era stata effettuata correttamente.
Una raccolta fatta male dalla ditta convenzionata con il Comune di Lecce per il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani, che avrà come unica conseguenza un costo in piu’, che graverà ancora una volta sull’amministrazione leccese, ovvero, sui cittadini leccesi.
Due le cose da capire: i cittadini sono stati correttamente informati sulle modalità di raccolta del vetro? Attraverso quali modalità? Sono modalità compatibili con i costi previsti in appalto per questo tipo di comunicazione al pubblico?
E ancora: gli operatori della ditta, sono stati correttamente formati? Lo sapevano che il vetro non poteva essere raccolto se contenuto in sacchetti di plastica? E se lo sapevano, perché li hanno raccolti? Potevano rifiutare la raccolta, onde evitare un costo aggiuntivo per l’amministrazione.
Informazione e formazione hanno costi importanti in un contratto di appalto per la gestione dei rifiuti, e quel vetro, raccolto in sacchetti di plastica, non doveva arrivare in discarica.
Cio’ che è certo, è che il mancato controllo sugli appalti ha prodotto una situazione indecorosa sia per i turisti, che visitano una città sporca e non curata, sia per i cittadini, che non sono liberi di poter pagare una quota consona ai loro sacrifici. Sacrifici economici (la tassa sulla spazzatura è aumentata), materiali (l’avere 4 contenitori in casa ed aspettare il momento giusto per metterli in strada) e di tempo (considerata la ginkana cittadina quotidiana alla quale sono costretti, dato che i mezzi di raccolta  e pulizia sembrano preferire l’orario di apertura scuole e uffici per fare un lavoro che invece andrebbe fatto in orario notturno e terminato all’alba).

Aumento delle tasse per la spazzatura ed una città sporca sono una contraddizione inaccettabile, che trova origini in un contratto stipulato nel 2015 con la precedente amministrazione Perrone, che lasciava scoperta una parte della città dal servizio di raccolta; una condizione perpetrata poi dalla successiva amministrazione Salvemini, che non ha saputo esercitare i dovuti controlli, anche rispetto alle migliorie presentate dall’azienda e che non si vedono in città, a partire dai contenitori  per la raccolta delle cicche, per finire alle dog station.

E male hanno fatto, nella precedente campagna elettorale, i due candidati sindaco di allora Mauro Giliberti e Carlo Salvemini ad accettare un contributo elettorale, erogato da una ditta, come la Monteco, che era già all’epoca impegnata con un contratto di appalto con il Comune. Un comportamento che sarà pure legale, ma non certamente auspicabile, da parte di chi è destinato ad esercitare una funzione di controllo.

Adriana Poli Bortone

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