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Città di Monteroni di Lecce

IL CORSO DI LAUREA IN AGRARIA UN’OCCASIONE DA NON SPRECARE

Uno spicchio importante dell’Università del Salento insiste sul territorio di Monteroni di Lecce, non a caso definita “cittadella universitaria del Salento”. Nella veste di Sindaco, pertanto, avverto il dovere morale di pronunciarmi in merito al “no” del Senato Accademico sull’istituzione della Facoltà di Agraria, notizia che tra l’altro ho appreso dagli organi di stampa.

In via preliminare devo sottolineare come il dibattito e l’idea dell’istituzione del corso di Laurea in Agraria sia derivato da una forte spinta dalla base sociale del nostro territorio attraverso il sostegno di associazioni imprenditoriali e rappresentanze istituzionali.

Si esprimeva con coraggio e determinazione la forte esigenza di potenziare ambiti di ricerca che, in una culla naturale qual è la campagna salentina, avrebbe portato ad una valorizzazione dei giovani ricercatori universitari, fornendo spunti ed opportunità di lavoro in loco, cercando di evitare la famosa fuga di cervelli che caratterizza troppo spesso la ricerca scientifica ma contro la quale concretamente si fa troppo poco.

Ricordo, altresì, che a causa di alcuni tagli operati di recente dalla Regione Puglia sul piano di edilizia universitaria e in generale sui consistenti finanziamenti destinati all’Università del Salento dall’allora Ministro Raffaele Fitto, il Magnifico Rettore Vincenzo Zara , con una impostazione assolutamente condivisibile, durante un consiglio comunale aperto tenutosi nella nostra città, ha revisionato gli investimenti dell’Ateneo intendendo privilegiare la didattica rispetto ad un’edilizia di rappresentanza, eliminando la “torre faro della cultura” a vantaggio di strutture didattiche connesse all’avvio del nuovo corso di laurea.

Alla luce di tali premesse dispiace e stride con l’interesse di crescita del territorio la fretta con cui il Senato Accademico ha liquidato la questione e sorprende soprattutto la considerazione di non considerare strategica l’istituzione di questo nuovo corso di laurea che tra l’altro poteva invertire il trend decrescente di iscrizioni registrato dall’Università del Salento sulla base degli ultimi dati.

L’auspicio è che il “no” pronunciato dal massimo organo universitario sia un monito al territorio, alle sue rappresentanze politico-istituzionali a tutti i livelli, alle sue rappresentanze imprenditoriali, alle associazioni sindacali e di categoria al fine di unirsi per raggiungere un risultato strategico per il futuro del Salento, in un’ottica di valorizzazione di settori di ricerca che connessi con le produzioni agroindustriali ed agrituristiche possono trovare nel nostro splendido territorio il terreno fertile per dare opportunità ai nostri giovani.

Da qui il doppio invito alle rappresentanze istituzionali ad ogni livello di fare squadra intorno a questo progetto ed al Senato Accademico di rivedere l’impostazione data, affinchè possano realizzarsi ambiti di ricerca strettamente interconnessi con il nostro ambiente naturale, realizzando un link sinergico tra ricerca universitaria e territorio da sempre auspicato ma in realtà raramente ottenuto.

Per altro verso la nostra comunità, che ha da sempre devoluto parte del proprio sviluppo all’Università, difendendone l’insediamento con le unghie e con i denti, oggi intende rendersi parte attiva nella realizzazione di questo grande progetto in alternativa al quale sarebbero inaccettabili tagli tout court sugli investimenti previsti nel nostro territorio con una revisione esclusivamente al ribasso delle risorse spendibili per investimenti universitari a vantaggio di altre realtà.

Lino Guido

 

 

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