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CAPIRE IL COPYRIGHT

Officine della Musica, progetto promosso dall’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Lecce in collaborazione con Officine Cantelmo e Coolclub con il sostegno di Puglia Sounds, propone un ciclo di incontri per conoscere i nuovi strumenti di tutela e diffusione delle opere creative a cura di Sum Project

Da giovedì 17 a venerdì 25 settembre (dalle 16 alle 19 – ingresso gratuito) le Officine Cantelmo di Lecce ospitano Capire il copyright, un ciclo di quattro incontri – ogni giovedì e venerdì – sui nuovi strumenti di tutela e diffusione delle opere creative e sulla pratica applicazione dei principi del copyleft in materia discografica, editoriale e relativamente all’organizzazione di eventi dal vivo. Gli incontri, organizzati da Sum Project, associazione culturale che opera nella promozione di modelli di fruibilità culturale alternativi, rientrano nell’articolata programmazione di Officine della Musica, progetto promosso dall’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Lecce in collaborazione con Officine Cantelmo e Coolclub con il sostegno di Puglia Sounds.

Come definire il momento della creazione dell’opera? Quali le possibilità di utilizzazione economica? Cosa c’è oltre l’orizzonte tracciato dalla Siae? Quali e quanti sono i canali alternativi in materia di diritto d’autore? Quali i campi di applicazione pratica? Quali sono vantaggi derivanti da una forma alternativa di tutela per musicisti, produttori e gestori di locali e spazi live? Questi sono alcuni dei temi attorno ai quali si articoleranno gli incontri tenuti da Andrea Verardi, fondatore e responsabile del progetto Centro Servizi Licenze Libere (CeSLL) e presidente dell’associazione Sum.

Assistiamo in questi anni alla nascita di nuovi modelli di gestione dei diritti d’autore in ambito musicale, da più parti si tenta di fornire soluzioni alle nuove esigenze scaturite dalla rivoluzione nel mondo di internet, che ha visto nascere negli ultimi dieci anni numerosi canali di auto-promozione e diffusione di contenuti online. Fino a qualche anno fa era impossibile, ad esempio, pensare che un autore scrivesse un libro e che fosse lui stesso a diffonderlo al pubblico. Era necessaria l’intermediazione di un soggetto professionale (come l’editore) che si occupasse di supervisionare la redazione dell’opera, di finanziarne la realizzazione di copie cartacee e di mettere tali beni materiali a disposizione del pubblico e quindi sul mercato. Oggi gli intermediari – editori, ma anche discografici, produttori cinematografici – perdono progressivamente la loro importanza. Contemporaneamente, si diffondono nuove opportunità per gli autori. Le diverse licenze Creative Commons che si stanno affermando in questi anni come posizione intermedia e gradualmente sfumata nella dicitura “all rights reserved” del modello di copyright tradizionale e il “no rights reserved” del modello più “radicale” del public domain sostenuto dal movimento “No Copyright”, si presenta non solo come fenomeno sociale e culturale, ma come nuovo modello di gestione dei diritti d’autore. Nasce così la necessità di affrontare insieme a musicisti, ma non solo, le attuali problematiche legate al tema del diritto d’autore e della distribuzione delle opere creative.
Secondo la legge 633 del 22 aprile 1941 (consolidata al 2008) sul diritto d’autore, “Sono protette […] le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione” (Art.1) e “Il titolo originario dell’acquisto del diritto di autore è costituito dalla creazione dell’opera, quale particolare espressione del lavoro intellettuale” (Art. 6). Partendo dallo spunto legislativo e dalle tematiche che il diritto d’autore solleva, soprattutto in relazione alle nuove possibilità di diffusione che offrono i nuovi media, SUM Project organizza questo corso di formazione orientato a fare chiarezza e fornire nuovi punti di vista sugli strumenti di tutela a disposizione degli artisti e sulle possibilità alternative alla Siae.
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