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Alloggi occupati abusivamente, Rotundo: “In 5 anni nessuna decadenza”

Alloggi occupati abusivamente, Rotundo: “In 5 anni nessuna decadenza”

Negli ultimi 5 anni nessun provvedimento adottato dal Comune per la decadenza dall’assegnazione e di annullamento in caso di occupazioni abusive. Lo rende noto il presidente della commissione controllo, il consigliere PD, Antonio Rotundo.

“La legge regionale -spiega- assegna ai Comuni il compito di provvedere all’assegnazione degli alloggi erp, nonché agli atti di annullamento e decadenza dalla assegnazione ed alle comminatorie in caso di occupazione e detenzione senza titolo ed in caso di grave ritardo da parte del Comune la legge prescrive alla Giunta regionale di provvedere in via sostitutiva affidando gli adempimenti all’Arca competente per territorio, ponendo i relativi oneri a carico del Comune.

Nella nota di risposta che il Comune ha inviato alla Regione, che aveva chiesto chiarimenti in particolare in merito agli annullamenti ed alle decadenze, abbiamo la prova provata della totale inerzia dell’attività di verifica e di controllo di palazzo Carafa.

Negli ultimi 5 anni il Comune ha adottato: zero provvedimenti di annullamento e zero provvedimenti di decadenza dell’assegnazione”.

Rotundo mette in rilievo altre situazioni: “Le decadenze emesse che l’ufficio casa ha indicato nella lettera alla Regione sono 14 e vanno dal 1990 al 2010, interessano quindi un periodo di tempo lunghissimo, il primo atto di decadenza infatti risale addirittura al 27 febbraio 1990 a 26 anni fa. A leggere le carte, nel corso del mandato di Perrone, dal 2007 al 2016 sono stati emessi solo 5 atti di decadenza dalla assegnazione e l’ultimo è datato 1 luglio 2010 oltre 6 anni fa.

Sono dati davvero scandalosi perché rappresentano una attività omissiva grave e continuata per un lungo periodo che ha prodotto una diffusa situazione di illegalità e negato il diritto alla casa a quanti aspettano rispettosi della legge il proprio turno in graduatoria, turno che non arriva mai perché la graduatoria non scorre.

Non spetta a me valutare se ci sono le condizioni per il commissariamento, ma sul punto la legge è chiara e va rispettata, perché abbiamo il dovere di garantire i diritti di chi ha effettivo bisogno avendo tra l’altro partecipato ad un pubblico bando.

Sinora non sono bastate interrogazioni parlamenti iniziative del Prefetto visite dell’antimafia indagini dei magistrati, la verità drammatica è che nonostante tutto ciò le cose non sono cambiate e la situazione rimane la stessa ed anzi diventa ogni giorno di più inaccettabile ed insostenibile”.

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