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Albergo nell’ex ospedale Galateo? Poli Bortone contro la Regione: “Scelta improvvisata”

Albergo nell’ex ospedale Galateo? Poli Bortone contro laRegione: “Scelta improvvisata”

L’idea di un albergo di lusso nell’ex ospedale Galateo fa storcere il naso alla politica locale e scatena polemiche anche accese. Adriana Poli Bortone, ex sindaco di Lecce, sul suo profilo Facebook scrive un post molto duro contro la Regione: “Le istituzioni pugliesi non finiscono mai di stupirci per la improvvisazione dei loro interventi. Oggi leggiamo che per l’ex ospedale Galateo, la Regione presenta addirittura al salone internazionale dell’immobiliare di Cannes, un progetto che prevede la ristrutturazione e la conversione dell’immobile in una struttura turistico-ricettiva. C’è da chiedersi se la Regione sia a conoscenza che il consiglio comunale di Lecce ha approvato una mozione per l’utilizzo del Galateo a fini socio-sanitari”.

“Gradiremmo – prosegue tirando in ballo anche il Comune – sapere tra l’altro se sempre la Regione è a conoscenza che c’è in itinere un Pug ancora dai contorni molto sfumati per i cittadini leccesi i quali non sanno per esempio se l’amministrazione comunale è d’accordo sul progetto regionale e in questo caso con quale documento amministrativo è stato bypassato l’indirizzo del consiglio comunale”.

Anche lo “Sportello dei Diritti”, prende le distanze dal progetto e dice no al maxi albergo. “I fallimenti della pubblica amministrazione non si riversino sul patrimonio comune – dichiara Giovanni D’Agata -, che, al contrario deve essere reso fruibile a tutti e non solo a fasce minoritarie ed elite”.

Per l’associazione, è assurdo, infatti, che “l’incapacità di ripensare ad una sua destinazione pubblica e gli anni di abbandono, possano essere delle esimenti per consentire queste opere di privatizzazione di patrimoni della collettività che altrimenti potrebbero essere adattati per la fruizione pubblica nei campi più disparati attraverso, solo per fare un esempio, la sistemazione di uffici pubblici, quali quelli di altri enti”.

 Peraltro, come ricorda D’Agata, la struttura in questione e il grande parco circostante potrebbero essere da una parte destinati al comune di Lecce per devolvere ad una zona periferica uffici comunali e centralizzarli in un’unica sede senza ulteriore consumo di suolo per realizzarne dei nuovi e dall’altra quale nuovo polmone verde della città, attrezzato per tutti

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