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Veleni e ambiente

«Ambiente, veleni, tumori nel Salento». Si mobilitano i “Cantieri per la sussidiarietà del Centro servizi volontariato Salento”.

Il sotterramento dei rifiuti tossici nelle campagne della provincia di Lecce, l’inquinamento dell’aria e delle acque. La più grave e assurda epidemia della nostra storia. Si può correlare questo  inquinamento con l’incremento, non più oscurabile, del tasso di tumori, +38%  in 24 anni? Cosa bisogna fare per “salvare” i salentini e il Salento? Chi lo deve fare? Con quali risorse?

sala conferenze galatina 800

Si è parlato di questo lunedì 27 aprile a Galatina, nella sala conferenze dell’ospedale “Santa Caterina Novella”, alla presenza del vicesindaco del comune, Roberta Forte, di Fabiola Spada, presidente dei volontari ospedalieri (Avo) di Galatina. Ha condotto i lavori Luigi Russo, sociologo, giornalista e presidente del Csvs.

«L’allarme esiste eccome! – conferma convinto Russo – E’ in forma sottesa, visto che non c’è molta preoccupazione da parte delle istituzioni, ma anche dei cittadini. Nel Salento i dati ufficiali parlano di un incremento dei tumori del 38% negli ultimi 24 anni. Tumori che riguardano i polmoni, la vescica, le leucemie e che sono collegati all’aumento dell’inquinamento e delle sostanze tossiche nel suolo e nell’aria».

Il seminario di incontri ha toccato già 74 comuni del Salento dove ha incontrato 13mila persone in un anno. Il sociologo non fa dell’allarmismo, ma vuole svegliare le coscienze di tutti.

Russo si è detto preoccupato e si augura che a prenderne consapevolezza siano «i cittadini, ma anche le autorità competenti, che  – dice – devono operare nella direzione delle bonifiche dei territori, intossicati da sostanze chimiche e probabilmente anche radioattive».

Il presidente del Csvs ha espresso la sua contrarietà a nuovi insediamenti pericolosi per le persone e all’inquinamento crescente. Anche a quello  – sostiene – che potrebbe venire dall’uso di pesticidi per contrastare la Xylella. Secondo alcune stime fra 5 anni si potrebbe registare – aggiunge –  un incremento dei tumori del 5%. «Mi sembra un prezzo troppo elevato», conclude amaro.

Nel 2011 – ha riferito Russo – ci sono state 44.825 diagnosi di tumore e si stima che possano aumentare fino a 100mila nel 2030, specie se si continerà ad utilizzare i pesticidi a piene mani. Un ultimo riferimento Russo l’ha riservato ai costi per la cura dei tumori nella Asl di Lecce, che nel 2011 sono stati di 1,12 miliardi di euro.

Il vicesindaco di Galatina Roberta Forte ha sottolineato l’alta percentuale di tumori polmonari nel territorio comunale e l’«ingombrante» presenza della Colacem e delle emissioni in atmosfera.  Presenza che ha mobilitato ambientalisti e amministratori comunali, soprattutto – ha ricordato – quando l’azienda del cemento pretendeva di aumentare l’attività bruciando rifiuti.

L’epidemiologo della Asl Fabrizio Quarta ha invitato a consultare i dati del Registro tumori della Asl di Lecce.  «Quello che colpisce – ha detto Quarta  – è il paradoso del tumore al polmone che colpisce soprattutto gli uomini. L’epidemiolgo ha parlato di probabilità eziologiche nell’insorgenza del tumore al polmone, come il fumo di sigaretta ma anche l’allungamento dell’età media.

Buone prospettive dovrebbero venire dallo studio del “Centro salute ambiente”, finanziato dalla Regione per le province di Taranto, Brindisi e Lecce.

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