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Trasporto pazienti ASL Lecce

Numerose segnalazioni allo “Sportello dei Diritti”: anziani e ammalati trasferiti a bordo di furgoni chiusi e non di autoambulanze

 

Pensavamo che fosse solo qualche sporadico caso, ma in realtà abbiamo dovuto ricrederci dopo che abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di pazienti e cittadini che hanno provato sulla propria pelle o assistito ad uno “spettacolo” certamente non edificante: il trasferimento di ammalati e anziani da e per le strutture sanitarie del circondario dell’ASL di Lecce a bordo di furgoni chiusi dell’azienda che eroga il servizio e non di “normali” autoambulanze e dal relativo personale sanitario. Per aver piena contezza di tale modalità operativa, abbiamo, quindi, atteso la trasmissione di fotografie scattate presso l’Ospedale Civile “Vito Fazzi” di Lecce che più di tutto documentano la situazione. È possibile intravedere un anziano paziente che viene tradotto a bordo una lettiga all’interno di uno di questi mezzi assistito da personale che, almeno in apparenza e per la divisa indossata (si vede solo un normale giubbotto catarinfrangente), non pare sia un operatore sanitario in senso stretto. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è spontaneo, dunque, chiedersi se sia questo il modo più corretto di agire per trasportare ammalati e anziani e se l’ASL Lecce non intenda trovare soluzioni più consone per il servizio in questione.

Guardia medica a Lecce

Lavori in corso e blatte mentre l’utenza è in attesa

Uno spettacolo che è indecoroso è dir poco. Le fotografie che documentano la gravissima situazione in cui si presentava stamattina la sede della Guardia Medica di Lecce in piazza Bottazzi, infatti, la dicono tutta più di ogni parola: lavori in corso, polvere e scarafaggi morti mentre la gente è in attesa. Questi i fatti nudi e crudi che cozzano con la gentilezza e cortesia del personale sanitario costretto a convivere assieme ai tanti pazienti in coda, in questa afosa domenica d’inizio estate, con un ambiente aperto al pubblico che per sua natura dovrebbe essere la quinta essenza dell’igiene perché luogo della salute. Ed invece, l’assurdo di una sottospecie di sala d’attesa sporca, sciatta e con la spiacevole presenza di una blatta morta ed in bellavista. Ma anche il pavimento dell’ambulatorio non appare molto più pulito. A questo punto, Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, si chiede se non ci fosse un altro luogo all’interno dell’ex “Fazzi” adatto a svolgere la funzione di guardia medica anche provvisoriamente ed in attesa del completamento dei lavori e se sia questa la sanità che meritano i cittadini salentini e i tanti turisti che hanno necessità di questo prezioso ed indispensabile servizio di assistenza di prossimità.

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