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Tecniche chirurgiche e radio-chemioterapeutiche.

I tumori vertebro-midollari alla luce delle conquiste della diagnostica.

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 Al polo Oncologico del “Vito Fazzi”, si è parlato di nuove strategie diagnostico-terapeutiche dove i gruppi multidisciplinari hanno affrontato il problema delle neoplasie vertebro-midollari.

L’incontro ha riguardato un aspetto diagnostico, nella 1^ sessione moderata dai primari di Neuroradiologia, Fernando Lupo e di Oncologia, Assunta Tornesello. E un taglio terapeutico nella 2^ sessione, moderata dai primari di Neurochirurgia, Alessandro Melatini e Radioterapia, Mario Santantonio.

«L’incontro tra diverse specialità – ha illustrato il dottore Lupo – serve a fare il punto della situazione di una patologia complessa che coinvolge specialisti e metodiche che servono a fare diagnosi e portare nuove possibilità terapeutiche al paziente. Oltre alle metodiche che noi abbiamo  già messo a punto – fa sapere il neuroradiologo del Fazzi – ce ne sono di nuovissime che non sono risolutive, ma soprattutto palliative e migliorano la qualità della vita dei pazienti. Qui nel Salento il Fazzi è l’unico centro.

Un evento importante quello di oggi, perché è servito a raccogliere tutte le potenzialità e le energie di questo ospedale, per riuscire a trattare a livello europeo un problema come i tumori della colonna vertebrale.

«Le nuove tendenze nel trattamento di questi tumori», chiarisce il responsabile di Neurochirurgia Melatini, «sono il trattamento chirurgico avanzato integrato con le moderne terapie chemio e radioterapiche per avere dei risultati nettamente migliori rispetto al passato. Sotto l’aspetto chirurgico – aggiunge – abbiamo già cominciato a portare avanti quella che è la mia esperienza maturata a Trieste e Pordenone. A Lecce siamo già partiti soprattutto dal punto di vista radio-chemioterapico».

Le indagini neuroradiologiche sono molto importanti,  ma per il dottore Trianni «è la clinica la regina di ogni cosa. E’ importante riconoscere i sintomi delle malattie – spiega – perché il livello del sintomo ci porta anche alla sede della lesione, mentre le indagini definiscono il tipo di lesione».

Le nuove tendenze illustrate nell’incontro servono soprattutto all’oncologo, una figura-chiave che fa parte di tutti i gruppi multidisciplinari che si occupano anche di patologie vertebro-midollari e spinali e che rientrano nei tumori del sistema nervoso.

«E’ importante ancora una volta la diagnosi precoce e il riconoscimento corretto del trattamento», spiega la dottoressa Tornesello, «Queste nuove tendenze e scoperte portano a garantire una diagnosi precoce e quindi a ridurre la disabilità che deriva da queste patologie, assicurando una migliore qualità di vita».

La collaborazione più stretta che si instaura fra le figure professionali nel corso di questi incontri  potrà rendere sempre meno frequente il ricorso alla mobilità passiva.

 

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