I Familiari lasciano l’aula del consiglio comunale.
Oggi 2 Agosto ricorre l’anniversario della strage accaduta nella stazione ferroviaria di Bologna successa nel 1980 alle ore 10,25.
Nell’attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi (per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza), la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l’attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell’atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca dei fatti
In occasione della ricorrenza è stato convocato dal Sindaco Virginio Merola il consiglio comunale di Bologna. Il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti, in rappresentanza del governo, stava per prendere la parola durante le commemorazioni per il 37° anniversario della strage di Bologna. Ma proprio in quel momento l’associazione dei familiari delle vittime della strage ha lasciato l’aula del consiglio comunale di Bologna. «Non abbiamo niente contro Galletti – ha detto il presidente Paolo Bolognesi – ma rappresenta un governo scorretto». Una protesta contro le «promesse mancate» del governo sull’applicazione della legge sui risarcimenti.