Venerdì 8 agosto un tragicomico road movie targato Calandra:
MEGLIO SEPOLTO CHE VIVO IN SCENA A PATÙ
Un paesino sperduto del Salento. Un viaggio immaginario in compagnia di un morto e dei suoi becchini fra strade di campagna che paiono un labirinto. Ancora un’altra esilarante commedia. Venerdì 8 agosto 2014 alle ore 21.00, a Patù, in piazza Indipendenza, nuova replica per il nuovo spettacolo della Compagnia salentina, “Meglio Sepolto Che Vivo”.
Calandra gioca nel prendere per mano i macabri colori a olio di Joël Egloff, nel nuovo spettacolo che aggiunge un colorato e comico noir al suo già ricco repertorio. La notte nera si trasforma in un garbuglio dove perdersi con umorismo e le intermittenze della morte diventano il metronomo che batte i tempi del tragico e del buffonesco. Nello stesso tempo, con leggerezza.
Musicato con note blues cantate dal vivo dagli stessi attori e composte da Federico Della Ducata, con la regia di Giuseppe Miggiano, Meglio Sepolto Che Vivo è uno spettacolo di narrazione a più voci, una sorta di grottesco road movie fra le strade del Salento raccontato coralmente da un gruppo di cantastorie che, nello stesso tempo, canzonano e condividono le disavventure degli esilaranti personaggi. Una commedia intrisa di umorismo nero che ironizza con allegria su un viaggio rocambolesco ambientato in un Salento quasi fiabesco e quindi, come spesso accade, reale.
All’improvviso, però, accade che qualcuno muore davvero e tutto inaspettatamente si rianima. Si rispolverano gli abiti e gli arnesi del mestiere, una vecchia bara in saldo, si organizza il corteo funebre ma, soprattutto, ci si prepara al viaggio per trasportare la cara salma al cimitero nel quale avverrà la sepoltura. Uccio e Pippi si mettono alla guida di uno sgangherato carro funebre e partono, diretti alla meta. Ma fatti solo pochi chilometri l’avventura di due sprovveduti becchini e di un cadavere, sperduti nelle labirintiche strade della campagna salentina, ha inizio. Perché la grottesca natura delle loro vite permane e rallenta tutto, anche la nebbia. Che non fa vedere a Pippi la strada che porta al cimitero, né il corteo di personaggi strambi al seguito di non si sa che cosa.
Dove mai andranno a finire di notte, senza mappa, né cartelli stradali, né indicazioni, perduti nel luna park buio fatto di pece?
Archiviati i vari Premi conseguiti nell’ultimo anno e le numerose trasferte in tutta Italia, Calandra continua così la sua nuova stagione, dopo aver concluso con successo il Premio Tatrale Nazionale Calandra 2014. Un gruppo, quello salentino, che da più di venti anni calca le scene dei teatri nazionali, conquistando riconoscimenti e successi frutto dell’intenso lavoro del suo comparto artistico e tecnico, ormai divenuta una realtà professionale che si avvale anche, di volta in volta, di intense collaborazioni con artisti e festival importanti. Grazie alla direzione del suo Presidente Salvatore Selce, alla regia di Giuseppe Miggiano e all’estro dei suoi attori, degli scenografi, dei tecnici e di tutto il suo staff, quella che era una piccola Compagnia di Tuglie è lentamente riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama teatrale pugliese, esportando in tutta Italia l’arte del Salento. La Compagnia, attiva anche nel campo della formazione teatrale, gestisce la sua Scuola di Teatro che, durante il suo ultimo anno, ha visto la partecipazione di più di 100 allievi distribuiti in varie sedi, realizzando vari spettacoli e varie repliche.