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SALVEMINI ELEZIONI AMMINISTRATIVE LECCE 2019

Carlo Salvemini replica alle dichiarazioni del consigliere regionale Erio Congedo su Tari:

Leggo una nuova nota di Erio Congedo sulla questione TARI. Mi sottraggo al tentativo di gettarla in “caciara” per rispetto ai leccesi ai quali devo appunto rendere conto del mio operato. È quello che ho sempre fatto durante il mio mandato, illustrando e motivando pubblicamente – con apposite conferenze stampa e materiali resi disponibili sul sito comunale – tutti i provvedimenti più importanti: e tra questi le manovre di bilancio, la gestione della crisi della Lupaie, il riequilibrio pluriennale. Certamente impopolari ma necessari per assicurare una gestione oculata e proficua delle risorse pubbliche, come recentemente richiamato dalla Corte Costituzionale. 
 
A questo medesimo principio di trasparenza e rispetto della verità mi sono attenuto stamattina nel ricostruire una vicenda complessa che è stata definita incautamente “illegittima”. Che ha innescato ulteriori tentativi di creare confusione: evidentemente si preferisce non capire, tanto che si glissa sulla gaffe di considerare implicitamente tale il provvedimento con il quale Commissario Sodano ha confermato per l’esercizio 2019 le stesse tariffe TARI del 2018.
 
Ai tanti – invece – che hanno voglia e tempo di entrare ancor più in tema offro brevemente alcuni dettagli tecnici per spiegare la totale infondatezza dell’intemerata replica di Congedo.
 
1. è obbligatorio inserire nel Piano Economico Finanziario della Tari tutti i costi PREVISTI e PREVEDIBILI, poiché se prevedibili ma non inseriti non potranno essere considerati nel Pef dell’anno successivo quali scostamenti intervenuti nel corso dell’esercizio precedente (si vedano in tal senso, le linee guida ministeriali e la giurisprudenza amministrativa).
 
2. nel caso specifico, alla data di discussione e approvazione del PEF 2018 il Comune aveva ricevuto la notifica di un decreto ingiuntivo (febbraio 2018) emesso a favore di Progetto Ambiente a seguito di provvedimenti amministrativi definitivi ed esecutivi per un importo di oltre € 1.700.000 (senza considerare interessi e spese); di un lodo arbitrale (fine dicembre 2017) a favore di Ambiente Sviluppo con riflessi negativi anche per il Comune di Lecce per ulteriori milioni di euro; di una sentenza del TAR Lecce (marzo 2018) di conferma della validità del Decreto n. 53 del 29 giugno 2017, con cui il Commissario dell’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti ha adeguato, aumentandole sensibilmente, le tariffe per il conferimento dei rifiuti 2010/2017; a ciò si aggiunga  la prima rata annuale prevista nell’accordo transattivo concluso dalla precedente amministrazione, di cui all’ art. 7 del vecchio contratto di appalto per i servizi di igiene urbana, pari ad oltre € 605.000,00, avente ad oggetto l’adeguamento del canone dovuto a favore delle società AXA e Ecotecnica. 
 
In altri termini, così come motivato in dettaglio nella relazione al PEF, anch’essa disponibile sul sito comunale per quanti volessero approfondire, è stata fatta una valutazione prudenziale sulla base di plurimi provvedimenti giudiziari ricevuti prima dell’approvazione del PEF, da cui emergeva un debito potenziale (certo nell’anno ed incerto solo nel quantum) ben più importante di € 2 mln, di cui le precedenti amministrazioni Perrone non hanno mai tenuto conto, preferendo scaricare ogni onere irresponsabilmente sulle future amministrazioni e generazioni.
 
3. stesso discorso per quinto d’obbligo: se l’amministrazione prevede di estendere il servizio avviando anche interlocuzioni con la Monteco e chiedendo agli uffici di dare avvio agli adempimenti conseguenti, si tratta di costi prevedibili anche nel quantum, sulla base dell’appalto vigente, il cui rateo deve essere imputato nel PEF. La scelta della mia amministrazione è stata quindi legittima e corretta. Compete al PEF approvato dal Commissario la valutazione sui maggior o minor costi da imputare nel PEF 2019 (il quale, peraltro, può “godere” di costi di gestione dell’ufficio tributi inferiori di oltre 1 mln rispetto a quelli del PEF 2016 targato Perrone).
 
Scelte contrarie a quelle sopra descritte producono il risultato di violare la normativa e di scaricare sul bilancio dei costi di cui i cittadini non si accorgono nell’immediato, ma che poi contribuiscono a produrre gli oltre 70 mln di euro che hanno costretto l’ente ad accedere al pre dissesto e ad aumentare addizionale e Tosap (in tal senso, deve essere letta, ad esempio, la mancata approvazione del PEF 2017 da parte dell’amministrazione Perrone). In altri termini, i debiti non svaniscono sol perché si sceglie di non renderli “trasparenti”.
 
Quanto invece ai passi carrabili – questione che viene per disperazione di argomenti nuovamente riproposta mentre si parla di TARI – si continua a far finta di non capire che la mia amministrazione non ha introdotto alcuna nuova tassazione, per la semplice ragione che non è intervenuta alcuna modifica del regolamento TOSAP approvato da Perrone che non contempla alcuna esenzione generale. L’unica norma regolamentare che prevedeva la facoltà di approvare annualmente esenzioni TOSAP per i passi carrai era l’art. 22, comma 6, del regolamento 2004. I regolamenti approvati dalle amministrazioni Perrone non hanno confermato detta facoltà, prevedendo l’esenzione solo per i portatori di handicap.
 
Per quanto mi riguarda chiudo qui questa incauta e infondata polemica. Ci sarà tempo e modo – ne sono certo – per misurarsi sulle politiche di bilancio della mia amministrazione. E sulle eredità del passato. Ora andiamo avanti. Indietro non si torna”.
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