venerdì, Marzo 29, 2024
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S.S.275, respinti nuovamente i ricorsi dei proprietari dei terreni

S.S.275, respinti nuovamente i ricorsi dei proprietari dei terreni

Ancora una volta i giudici rigettano le domande dei proprietari dei terreni interessati dal progetto della strada 275 Maglie – S. Maria di Leuca.

Questa volta è stata la Cassazione Civile a Sezioni Unite. Una sentenza pubblicata in questi giorni ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto da una decina di cittadini di Tricase ed Alessano, difesi dall’avvocato Luigi Paccione sulla base delle eccezioni difensive svolte dall’Avvocato Pietro Quinto nell’interesse della Provincia di Lecce e del Consorzio ASI. I ricorrenti si erano mossi a tutela della loro proprietà interessata dai lavori della strada e, dopo aver visto respinto il loro ricorso dal TAR di Lecce e poi anche dal Consiglio di Stato, si erano rivolti alla Suprema Corte.

Secondo i ricorrenti, la tardività della loro azione era conseguenza di un errore dei giudici che, male interpretando le norme, avevano finito per crearsene una, utilizzata come argine alle loro rivendicazioni.

La Cassazione ha invece rigettato il ricorso, condannando i proprietari alle spese di giudizio e al versamento di una sanzione pecuniaria stante la manifesta infondatezza della loro domanda.

“La decisione –osserva Pietro Quinto- pone una questione di estremo interesse. Da un lato i giudici, di ogni ordine e grado, confermano la intangibilità dei provvedimenti relativi all’importante opera viaria, non a caso avente una speciale disciplina normativa quale opera strategica, e dall’altro una diversa Autorità, quale ANAC, muove pesanti rilievi che hanno portato ANAS a cancellare l’intera opera. E’ inutile dire che tra il principio di certezza dell’azione amministrativa e quello di legittimità, il sistema trova un bilanciamento nella tempestività delle iniziative giudiziarie. Quando questo delicato, ma costituzionale, bilanciamento viene superato, si giunge a ciò che è accaduto per la 275: a distanza di anni, e quando si era portata a frutto una complessa attività politico-amministrativa, tutto riparte da zero. L’effetto è che sono state cancellate o meglio cassate, malgrado la Cassazione, quintali di carte, tavole e disegni e soprattutto anni ed anni di sogni e speranze”.

La sentenza della Cassazione chiude il terzo filone dell’annoso contenzioso giudiziario che, sino ad oggi, ha caratterizzato la vicenda dell’ammodernamento della SS 275 in luogo del concreto inizio dei lavori per un’opera finanziata sin da 2004 per complessivi 280 milioni di euro.

“Purtroppo –rileva l’avv. Pietro Quinto- l’improvvida determinazione di Anas di annullare la gara e ritenere non più attuale la soluzione progettuale per i ritardi cagionati dalla stessa Stazione appaltante stanno determinando –come avevo previsto- un quarto filone giudiziario, che è solo all’inizio, e che mette in serio pericolo la fattibilità dell’opera”.

Occorrerà infatti attendere le decisioni del TAR e del Consiglio di Stato per poter attivare le nuove procedure amministrative o per convalidare quelle già in essere, nel mentre i cittadini del Capo di Leuca, all’alba del 2017, attendono da anni la realizzazione di un’opera pubblica, ritenuta un’infrastruttura strategica per il completamento del corridoio adriatico e che sino ad oggi ha registrato “solo” giudizi innanzi a tutte le giurisdizioni.

 

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