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RUDIAE BLUES FESTIVAL ALL’OMBRA DEL BAROCCO

RUDIAE BLUES FESTIVAL ALL’OMBRA DEL BAROCCO

Giovedì 6 aprile (ore 20.30 – ingresso 20 euro) all’Ombra del Barocco di Lecce i suoni e i sapori della Puglia saranno protagonisti della seconda serata del Rudiae Blues Festival, diretto dal violinista e compositore Alessandro Quarta. Sul palco il sassofonista Roberto Ottaviano, il chitarrista Nando di Modugno e le Orecchiette alle cime di rapa. Il festival – tra musica ed enogastronomia – propone cinque concerti da gustare con l’accompagnamento di piatti, vini e birre della tradizione italiana. Alla fine di ogni concerto, infatti, gli chef del ristorante prepareranno una ricetta tipica del territorio di origine dei musicisti. Il duo è un progetto in cui il jazz diviene il pennello, un pennello veloce con cui rappresentare paesaggi e storie immaginarie creando un affresco dinamico e proiettato verso il futuro ma tuttavia profondamente radicato nell’archetipo del Sud. I due musicisti hanno in comune una insaziabile voglia di conoscere e giocare con i suoni. Ma attenzione non è un gioco fine a sé stesso. Si tratta invece, come nel gioco per i bambini, della cosa più seria al mondo. Un gioco in cui si scommette la propria esistenza con la propria fede, le emozioni, i valori ed i sogni.

Roberto Ottaviano è nato a Bari nel 1957. Studia il sassofono con Federico Mondelci e Steve Lacy, composizione e arrangiamento con Bill Russo e George Russell. Dal 1979 svolge un’intensa attività concertistica e discografica in tutta Europa, collaborando con alcuni fra i più importanti musicisti americani ed europei come Dizzy Gillespie, Art Farmer, Mal Waldron, Albert Mangelsdorff, Chet Baker, Enrico Rava, Barre Phillips, Keith Tippett, Steve Swallow, Irene Schweizer, Kenny Wheeler, Henry Texier, Paul Bley, Aldo Romano, Myra Sant’Agnello, Tony Oxley, Misha Mengelberg, Han Bennink, Mario Schiano, Trilok Gurtu, la formazione coreana “Samulnori” e il “Canto Drums” di Pierre Favre, la Minàfric di Pino Minafra e molti altri. Come leader e come freelance ha modo di fare tournée in varie parti del mondo comparendo in alcuni fra i più importanti festival italiani e internazionali. Dal 1989 è titolare della cattedra di Musica Jazz presso il conservatorio Nicola Piccinni di Bari. I suoi più recenti progetti discografici sono firmati dall’etichetta salentina Dodicilune. Cresciuto in un ambiente musicale (il padre ed il fratello maggiore sono musicisti), Nando di Modugno ha svolto gli studi accademici nel Conservatorio della sua citta, Bari, dove si è diplomato con lode nella classe di Linda Calsolaro già alunna di Andres Segovia. La sua formazione musicale è proseguita nel solco tracciato dall’ esempio segoviano, avendo continuato gli studi con altri illustri ex alunni del grande chitarrista spagnolo. Appassionato alla letteratura delle varie epoche storiche del suo strumento, Nando Di Modugno è anche particolarmente interessato alle diverse forme di espressione musicale contemporanea: la sua versatilità e la sua curiosità musicale gli hanno consentito di collaborare con musicisti di varia estrazione e di condividere esperienze musicali disparate in Italia e all’estero (Francia, Svizzera, Germania, Ungheria, Svezia, Australia, Grecia). È docente di chitarra nel Conservatorio “N. Piccinni” di Bari. Dalla sua collaborazione con Gabriele Mirabassi e Pierluigi Balducci è nato il progetto Amori Sospesi, prodotto da Dodicilune.

Martedì 11 aprile (ore 20.30 – ingresso 30 euro) si festeggia l’arrivo della Pasqua con il trombettista Fabrizio Bosso, il vulcanico pianista anglo-italiano Julian Mazzariello e il piatto tipico piemontese Tajarin burro e salvia. Il duo propone un repertorio che spazia fra grandi standard, temi da film e famose canzoni. Un concerto ricco di colori, che esalta la musicalità, il virtuosismo e l’affiatamento di un duo rodatissimo.

Fabrizio Bosso inizia a suonare la tromba all’età di 5 anni e a 15 si diploma al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Nel 2000 pubblica “Fast Flight”, il primo disco a suo nome. Nel 2002 esce “Jazz For More”, il primo disco degli High Five, con cui pubblicherà anche “Handful of Soul”, consacrando al successo Mario Biondi. Seguiranno “Jazz Desire” nel 2004, per la prestigiosa Blue Note “Five For Fun” nel 2008 e “Split Kick” per Blue Note Japan nel 2010. Fin dall’inizio della sua carriera Fabrizio può vantare collaborazioni importanti. Con la Blue Note, pubblica nel 2007 uno dei suoi dischi più importanti, “You’ve Changed”, con alcuni ospiti come Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Dianne Reeves e Sergio Cammariere, al quale deve l’ingresso nel mondo del pop e la sua prima apparizione al Festival di Sanremo, dove tornerà ancora con Sergio Cammariere e Simona Molinari, Raphael Gualazzi e Nina Zilli. Non mancano le partecipazioni di Fabrizio Bosso come solista, ma anche insieme a grandi direttori d’orchestra come Wayne Marshall o Maria Schneider. Alla fine del 2014, esce l’atteso duo con Julian Oliver Mazzariello “Tandem” (con ospiti Fiorella Mannoia e Fabio Concato) e, nella primavera 2015, pubblica “Duke” (entrambi per Verve/Universal), dedicato a Duke Ellington, con il suo nuovo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello, Luca Alemanno e Nicola Angelucci e una sezione di sei fiati. Nel maggio 2016, esce il disco con Mazzariello e Fabio Concato, “Non Smetto Di Ascoltarti”, pubblicato da Warner Music. Julian Oliver Mazzariello nasce ad Hatfield in Inghilterra nel 1978. Il primo artista che Julian ha ascoltato, all’età di 8 anni, è stato Miles Davis ad un concerto alla Royal Festival Hall di Londra. Il resto è facile da dedurre. Comincia la sua carriera a 13 anni, in Inghilterra, vince il “Young Jazz Musician Of The Year”, premio indetto dal Telegraph. A 17 anni si trasferisce in Italia, a Cava dei Tirreni, luogo d’origine del padre, dove tutt’ora risiede. Da allora a oggi Julian ha collaborato con artisti come Lucio Dalla, Alex Britti, Stefano di Battista ed Enrico Rava, proprio per questa sua versatilità innata e coltivata da sempre. Partecipa alla nascita dell’High Five Quintet e da lì cominciano tante e valide collaborazioni. È stabilmente parte, oltre che del duo con Fabrizio Bosso, anche del quartetto del trombettista torinese, del gruppo “Yatra” di Enzo Pietropaoli, del progetto Standards di Enrico Rava, di Lifestories, con Jim Mullen, Enzo Zirilli, Dario Deidda e del progetto “Troc” di Andrè Ceccarelli.

Giovedì 20 aprile (ore 20.30 – ingresso 20 euro) si resta in Piemonte con il trio guidato dal trombettista Flavio Boltro affiancato da Mauro Battisti (contrabbasso), Mattia Barbieri (batteria) e dal Risotto al Barolo. Il Rudiae Blues Festival si concluderà giovedì 27 aprile (ore 20.30 – ingresso 20 euro) con il concerto dell’Enrico Bevilacqua 4tet con il sassofonista abruzzese Max Ionata e con un piatto di spaghetti all’amatriciana. Il festival è organizzato in collaborazione con Acriè Lifestyle di Parabita, Pasticciotto Obama, BirraSalento e Conti Zecca in gemellaggio con La Contessa Jazz Club di Avellino e Caffè Bugatti di Terni.

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