Riina fuori dal 41bis, Tina Montinaro: “Nessuna pietà. Lui non l’ha avuta”

“Non penso che Riina abbia mai pensato ad assicurare una morte dignitosa a mio marito, a Giovanni Falcone e a tutte le altre vittime che ha fatto saltare in aria. Non posso dimenticare quello che è accaduto nel 1992. Nessuno dovrebbe dimenticare. È un segnale devastante”. Lo afferma Tina Montinaro, vedova di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone, originario di Calimera e morto nella strage di Capaci, in un’intervista a Repubblica in cui critica la Cassazione per l’apertura al trasferimento del capomafia dal 41bis viste le sue condizioni di salute: “Mantenere la restrizione del soggetto -avevano spiegato i giudici- nonostante il decadimento fisico può essere contrario al senso di umanità”.

La vedova dell’agente salentino, ricorda cosa fu costretta a subire nelle parole riportate da La Stampa “Mio marito fu ucciso a 29 anni, io rimasi sola con due bambini di quattro anni e mezzo e di un anno. Rosaria Schifani aveva 22 anni e un figlio di pochi mesi. Sono bambini che non hanno potuto conoscere i loro padri. Nelle scuole i ragazzini mi chiedono se ci credo ancora: rispondo di sì, ma lo Stato non deve far passare il messaggio che dal carcere i boss pluriergastolani possano uscire, anche se solo per morire”.