sabato, Aprile 20, 2024
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Resort Sarparea, voci di dissenso sul progetto: “Fermare la cementificazione”

Resort Sarparea, voci di dissenso sul progetto: “Fermare la cementificazione”

La realizzazione del resort Sarparea, nell’uliveto monumentale e plurisecolare di Sant’Isidoro, a Nardò, presentata nella mattinata alla presenza delle autorità locali, continua a generare polemiche. Il consigliere comunale del Pd, Lorenzo Siciliano, sottolinea come gli oltre 90.000 metri cubi di cemento siano pronti a “colare nell’uliveto monumentale”

“Ancora una volta – precisa – chi guida la città di Nardò non è stato in grado di prendere posizione, di dire da che parte intende stare. E questa barbara proposta di costruzione, a mio avviso, inizia sempre di più a concretizzarsi, sotto il silenzio di chi fino a ieri era fortemente contrario ed oggi sembra aver cambiato d’improvviso idea. Io, come tantissimi altri cittadini, so da che parte stare, senza aver bisogno di indugiare, di cercare banali scuse per continuare a temporeggiare: dalla parte del No a questa cementificazione di uno degli uliveti più belli ed antichi di Puglia, che, è bene ricordarlo, pochissimi anni fa, da parte dell’allora assessore Angela Barbanente venne sottoposta all’attenzione della Procura della Repubblica di Lecce”.

“È bene ricordare – aggiunge – questo, come è bene ricordare che Nardò è la Città di Renata Fonte, alla quale, poche settimane fa, abbiamo intitolato l’aula consiliare del Comune. Qualora qualcuno, tra un annuncio e l’altro, lo avesse già dimenticato”.

Anche Cristian Casili, consigliere regionale neretino del M5s, evidenzia come la proprietà e chi ne fa gli interessi tendano a minimizzare gli impatti dell’intervento, sia da un punto di vista occupazionale sia ambientale e paesaggistico: “L’assessore regionale al Territorio, Anna Maria Curcuruto, deve darci risposte chiare e che entrino nel merito dell’iter autorizzativo e della compatibilità del progetto con lo stato dei luoghi – continua Casili – ho l’impressione che si sia pericolosamente tirato l’acceleratore”.

“Occorre – aggiunge – domandarsi e verificare se i pareri a suo tempo rilasciati dai vari organi competenti, tra cui in particolare la VAS (con atto 089/DIR/12/0013), siano oggi ancora validi, poiché il progetto originario, su cui i predetti pareri sono intervenuti, è stato oggetto di numerose modifiche e adeguamenti. In altri termini, trattandosi di intervento edificatorio differente da quello inizialmente proposto, è doverosa una nuova valutazione dell’incidenza del piano con l’ambiente circostante. Nella complessa vicenda della Sarparea, finita nel tritacarne dei cavilli amministrativi dei tribunali, non può essere ancora il paesaggio a perdere”.

 

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