giovedì, Marzo 28, 2024

RACcUNTI

Sulla scogliera di San Gregorio, uno spettacolo sul confine fra realtà e sogno:
IL SALENTO NELLE INFINITE STORIE DEI SUOI “RACCUNTI”
Venerdì 7 agosto 2015, alle ore 21.00 nella suggestiva cornice della scogliera della Marina di San Gregorio, Patùtorna in scena “RacCunti“, la più recente produzione della Compagnia Teatrale Calandra, uno spettacolo dolce, malinconico e divertente sul filo dei racconti e delle radici del Salento.
Ognuno di noi, che lo sappia o meno, dovunque vada, se è nato e cresciuto nel Salento, si porta dentro tutti i racconti che un paese ci soffia addosso, come fa il vento di scirocco. Storie e personaggi che non lambiscono solo la nostra pelle ma ci penetrano, fin dentro la nostra carne, e diventano noi stessi, mentre noi diventiamo loro, non importa quante coperte o cappotti la vita ci abbia messo addosso. Così ogni pietra, ogni odore o suono, si confondono con il nostro sguardo mentre ci guardiamo allo specchio.
La Compagnia Teatrale Calandra mette in scena davanti e tra il pubblico cinque attori e tante di quelle infinite storie, accompagnate dalle melodie originali eseguite dal vivo da Federico Della Ducata e con la regia di Giuseppe Miggiano. Uno spettacolo che trasporta per un po’ il pubblico in quel mondo fatto di parole e musica dove la nostra terra e le nostre radici divengono RacCunti.
Vincitore del Bando GAL Serre Salentine, l’ultima produzione della Compagnia andrà in scena ffra gli alberi e le pietre del Circolo Aleteia di Corigliano d’Otranto.
Un paese ci racconta infinite storie e infiniti personaggi che ci accompagnano e divengono parte di noi stessi sin da quando siamo bambini. Forse anche da prima. Sono quelle storie le protagoniste che andranno in scena con lo spettacolo ” Raccunti“, scritto da Antonio Giuri e Patrizia Miggiano.
C’era una volta lu Toti, lo scemo, che raccontava di quando i soldati polacchi, durante la guerra, un giorno volevano portarsi con loro la statua della Madonna, mentre i bambini giocavano per strada a fare i mostri con le scorze delle noccioline. E c’erano i fuochi d’artificio che si confondevano con le stelle e chi ne contava di più vinceva un premio. C’era il vecchio professore che si ricorda di quando le ragazze raccoglievano le olive e, ogni tanto, andavano a letto col padrone. O di quando ci si carracava lu mieru, il vino, dalla cantina, e ad ogni botte in più sul carro ogni passante augurava urlando Santu Martinu al compratore, altrimenti il vino finiva prima del tempo. C’erano i vecchi frantoi ipogei, le oscure grotte nelle quali durante l’inverno gli operai, li trappitari e lu nachiru, restavano rinchiusi per mesi coi loro muli senza vedere la luce del sole, ed erano come l’equipaggio di una nave durante una lunga traversata al buio verso il centro della terra. Poi c’era la Pippi te l’ove, l’anziana donnona che con i suoi dodici figli aveva popolato un paese intero, o il vecchio mendicante che parlava con Gesù Bambino e ogni settimana con discrezione andava in Chiesa a prendersi un po’ di olio santo per condirsi la verdura. E poi c’erano il carnevale, le caremme, le curti nelle quali i bambini giocavano fino a sera, fino a quando le mamme urlando li richiamavano in casa.
Da qualche parte c’erano anche i racconti delle nonne, che spaventavano i più piccoli con le storie te lu Moniceddhru, te lu Menzuculu o te lu Nanniorcu. C’erano le masserie e le campagne di notte che confinavano con il paese solo per una sottile linea invisibile che non faceva più distinguere la realtà dal sogno. E che si fosse adulti, bambini, santi o dei, non faceva differenza, perché si era tutti parte di una medesima storia.
Calandra da più di venti anni calca le scene dei teatri nazionali, conquistando successi, frutto dell’intenso lavoro del suo comparto artistico e tecnico, ormai divenuta una realtà professionale che si avvale anche, di volta in volta, di intense collaborazioni con artisti e festival importanti. Grazie alla direzione del suo Responsabile organizzativo Salvatore Selce, alla regia di Giuseppe Miggiano e all’estro dei suoi attori, degli scenografi, dei tecnici e di tutto il suo staff, quella che era una piccola Compagnia di Tuglie è lentamente riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nel panorama teatrale pugliese, esportando in tutta Italia l’arte del Salento. Ogni anno la Compagnia organizza a Tuglie il Premio Teatrale Nazionale Calandra, giunto nel 2015 alla sua decima Edizione. Inoltre il gruppo, attivo anche nel campo della formazione teatrale, gestisce la sua Scuola di Teatro che, durante il suo ultimo anno, ha visto la partecipazione di più di 100 allievi distribuiti in varie sedi, realizzando vari spettacoli e varie repliche.
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