sabato, Aprile 20, 2024
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Protesi e mazzette, Asl: “Anomalie di spesa poste all’attenzione delle autorità”

Sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto una dipendente della Asl Lecce interviene ora proprio la Direzione generale dell’Azienda sanitaria chiarendo che “anomalie di spesa” erano già state individuate e segnalate a chi di dovere.

Come noto, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno arrestato, in flagranza di reato, due persone cui è stata contestata la corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, la turbata libertà del procedimento di scelta del contraente da parte della P.A. ed il falso ideologico in atto pubblico.

Le indagini, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, hanno permesso di portare alla luce un elaborato sistema illecito votato alla commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione, in particolare in danno dell’Asl di Lecce, perpetrati mediante l’affinamento di un rapporto corruttivo tra un funzionario dell’Ente e alcuni imprenditori attivi nel settore del commercio di ausili protesici sia ortopedici che audiometrici, basato sullo scambio di denaro contante ed altre regalie. A finire nei guai la dirigente Carmen Genovasi, 46 anni, e il rappresentante di una ditta salentina, Giuseppe Bruno, 57 anni.

“Per quanto attiene il Servizio Protesi, da tempo la ASL Lecce aveva individuato delle anomalie di spesa non giustificabili né da un punto di vista epidemiologico né dall’innovazione tecnologica del prodotto protesico. A tal fine erano state fatte delle verifiche che avevano interessato tutti gli ambiti territoriali e le situazioni anomale erano state poste all’attenzione delle autorità giudiziarie competenti per gli approfondimenti ritenuti necessari”, si legge in una nota.

Il settore è particolarmente delicato in quanto rivolto a persone con particolari fragilità. La crescita della spesa, come spiega l’Azienda sanitaria, è spesso legata all’immissione di dispositivi tecnologicamente sempre più avanzati e quindi maggiormente costosi ma necessari per il recupero delle disabilità e per il controllo delle patologie croniche che affliggono larghi strati della nostra popolazione. “Obiettivo finale è sempre stato quello di dare al cittadino gli opportuni strumenti di cura all’interno però dei vincoli di spesa stabiliti in ambito regionale e nazionale”, spiega la Direzione generale.

“Nel realizzare questo importante obiettivo – chiarisce ancora l’azienda – è indispensabile la partecipazione dei fornitori di presidi che, una volta accreditati, accompagnano il paziente nell’utilizzo ottimale dei dispositivi e ne assicurano la piena fruibilità sempre al fine di ottenere i migliori benefici nell’ambito di una collaborazione etica con l’Azienda sanitaria. Occorre dire che molte di queste ditte hanno sempre operato nella legalità e nel rispetto delle regole normativamente stabilite. Ovviamente gli episodi di cronaca riscontrati impongono un rafforzamento del nostro piano di monitoraggio che andrà avanti e sarà sempre più puntuale e capillare e offrirà agli organi preposti la massima collaborazione tecnica che solo gli operatori sanitari possono assicurare per rendere sempre più puntuale e trasparente un servizio essenziale per l’utenza”.

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