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PROSEGUE FREE HOME UNIVERSITY ALL’AMMIRATO CULTURE HOUSE DI LECCE

PROSEGUE FREE HOME UNIVERSITY ALL’AMMIRATO CULTURE HOUSE DI LECCE

Continua a Lecce, all’Ammirato Culture House, l’episodio d’inverno di Free Home University, il progetto artistico curato da Alessandra Pomarico in collaborazione e con il supporto della Fondazione Musagetes.

Mercoledì 14 dicembre (ore 20.30 – ingresso libero su prenotazione) appuntamento con Cantastoria Live! Real! Up Close!, il seminario/performance con Clare Dolan del gruppo Bread & Puppets (USA). La pratica dei cantastorie, precursore del moderno teatro di figura, è un’antica modalità di spettacolo, basata sulla teatralizzazione di dipinti accompagnata da narrazione cantata, che ebbe origine nel sesto secolo e si diffuse in Oriente e Occidente con molte varianti di stile e materiali. In un seminario performativo Clare Dolan illustrerà la tradizione del cantastorie e i suoi diversi usi, attraverso esempi dall’India, Australia e Iran, citando interpretazioni contemporanee di artisti, attivisti, scrittori e burattinai e si esibirà in quest’arte antica e ancora attuale. Il pubblico sarà invitato a partecipare e ad eseguire con lei una semplice storia cantata.

Clare  è una specialista delle performance da cantastorie ed è la co-creatrice di Banner & Cranks con Dave Buchen. È anche un’interprete, regista, artista e infermiera alla Intensive Care Unit con sede in Vermont. È stata burattinaia a tempo pieno per dodici anni con il Bread and Puppet Theater; oggi continua a esibirsi, installare mostre, ed insegnare per Bread & Puppet in tutti gli Stati Uniti e all’estero. Tiene corsi e conduce laboratori in diversi luoghi, dai piccoli centri sociali della città, ai villaggi di montagna in Messico, alle scuole del centro urbano. Clare inoltre crea, si esibisce e partecipa a progetti di cooperazione nel teatro dei burattini, a spettacoli di teatro con giocattoli e di danza sperimentale. È anche ballerina sui trampoli e istruttrice, fondatrice e capo curatrice dell’Everyday Life Museum, esperienza il cui obiettivo è quello di esplorare, analizzare e celebrare gli oggetti della vita quotidiana.

FHU nasce come esperimento pedagogico nel 2013, da un gruppo internazionale di artisti e pensatori del Sud Italia focalizzati sulla generazione di nuove modalità di condivisione e creazione della conoscenza attraverso l’esperienza di vita in comune.

In un’epoca di nuove crisi civili e umanitarie e scenari geopolitici allarmanti, l’attenzione sarà concentrata sulle condizioni contemporanee di ingiustizia sociale, esclusione e stigma e la necessità di immaginare nuove comunità solidali, interconnesse, e un diverso linguaggio artistico e politico che ne indaghi istanze e desideri attraverso un denso programma di studio collettivo, visite nel territorio, incursioni urbane e semplici momenti di vita comunitaria.

Riprendendo la tradizione del teatro politico-didattico di Brecht, dei cantastorie, del teatro di piazza e del teatro forum di Augusto Boal, il gruppo si cimenterà nella creazione di un cabaret a metà strada tra la manifestazione, il sit in di protesta e lo spettacolo itinerante. Tra i partecipanti a questa sessione: Bread & Puppets (Clare Dolan, USA), Ciudade Queer (Brasile), Lampedusa in Hamburg, RobaBramata (Barbara Toma, Lecce), Silent University Assemblies (Atene, Amburgo), Teatro degli Oppressi/Teatro delle Ombre (Claudia Signoretti e Silvio Gioia, Roma), Pluriversity (Helsinky/Berlino), United African Women’s Organization (Grecia), i beneficiari degli Sprar (Spazi di protezione rifugiati e richiedenti asilo) Gus di Lecce e provincia, LeA -liberamente e apertamente (Lecce), Ammirato Culture House.

Il risultato del lavoro di ogni sessione di FHU è il punto di partenza da cui parte la sessione di studio successiva, andando più a fondo nella ricerca di alcuni aspetti delle tematiche trattate. In questo “episodio” si continuano ad esplorare pratiche di solidarietà attraverso le arti performative e gli strumenti del teatro. Un modo per dare voce alla lotta in diversi contesti sociali, a livello globale e locale, per riflettere sul nostro tempo, avviare collaborazioni e condividere strategie di resistenza.

Il nome FHU si riferisce a un approccio orizzontale e libero (Free) all’interno di uno spazio protetto e intimo (Home) in grado di fornire la condivisione universale dell’apprendimento (University). Ma la definizione di FHU è sempre aperta e comprende forme alternative di indagine, di ricerca, di processi e pratiche artistiche sperimentali per favorire una connessione internazionale e nuove collaborazioni.

Giovedì 22 dicembre, a partire dalle 21.00 l’appuntamento Performing the struggle. Qui per lottare, chiuderà la sessione invernale di FHU con cabaret itinerante, parata di marionette, incursioni di danza urbana, teatro forum, assemblea con i partecipanti delle Free Home University e il pubblico.

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