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Progetto espositivo Approdi

Prosegue ad Acaya, in Salento, il progetto espositivo Approdi (fino al 30 settembre 2014)

“Approdi” un progetto di A100 Gallery

 Doppia personale degli artisti Eva Caridi e Bogumil Ksiazek a cura di Lorenzo Madaro e in contemporanea “Indians”, installazione di Miki Carone

Castello di Acaya (Vernole, Puglia) fino al 30 settembre 2014

Prosegue, con ampi riscontri di pubblico, la doppia personale degli artisti Eva Caridi e Bogumil Ksiazek, prodotta da A100 Gallery con il patrocinio dell’Istituto di Culture mediterranee della Provincia di Lecce.

Eva Caridi, Installazione site specific, castello di Acaya. Ph. Samuele Mele

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“Questa mostra – dichiara Nunzia Perrone, direttrice di A100 Gallery – per la sottoscritta e per tutto lo staff ha rappresentato un momento di confronto con uno spazio complesso e decisamente affascinante. Approdi è l’anteprima di un progetto espositivo che sarà avviato nelle prossime settimane nei nostri spazi espositivi a Galatina, dove avvieremo una programmazione continuativa tesa ad indagare i linguaggi e i punti cardinali dell’arte contemporanea, con un’ottica anche internazionale”.

Approdi è una parola che si presta a letture multiple, così come sfaccettate sono le visioni che s’intervallano in questo continuo rincorrersi di generi, temi, concept e dialoghi tra gli artisti. Un termine ormai integrato al mondo della cronaca giornalistica e quindi nel lessico adottato nella quotidianità di tutti noi, ma anche una parola foriera di immaginari che si moltiplicano senza soluzione di continuità nel maniero tra terra e cielo e con uno sguardo verso il mare.

Eva e Bogumil, rispettivamente con i linguaggi della scultura e della pittura, intervallati da installazioni sonore concepite ad hoc per questo progetto, riflettono sulle connotazioni contemporanee di alcuni simboli provenienti anche dal mondo della mitologia e della filosofia della Grecia antica.

In contemporanea, l’artista Miki Carone propone Indians. Carone nella sala circolare del piano terra ha installato una serie di grandi remi che compongono la forma di una capanna indiana, di un contenitore ideale e reale in cui riparare corpo e anima. Sovverte così la struttura circolare dell’ambiente, invitando i visitatori a percorrerla con un nuovo approccio, oltre che a interagire con l’opera stessa. In quest’opera site-specific il lato ludico si intreccia con la volontà di interagire con il pubblico, di renderlo partecipe e protagonista dell’installazione

 La location:

Il castello di Acaya, gestito dall’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, sorge nel luogo dove sorgeva il piccolo insediamento medievale di Segine. Nel 1294 Carlo II D’Angiò donò Segine a Gervaso di Acaya, valoroso capitano, la cui famiglia la possedette per tre secoli. Nel 1506 Alfonso di Acaya costruì il nucleo più antico del Castello. Passò poi indenne attraverso il barocco conservando la sua struttura tipica di rocca rinascimentale costruita secondo i dettami dell’architettura militare. Il 25 gennaio 2001, durante gli scavi a pochi metri dalle mura, in prossimità delle scuderie, sono state riportate alla luce una serie di tombe, fosse comuni e cunicoli. Nel 2008 è stato scelto come sede del Forum Mediterraneo per la Pace.

 Orari di apertura (settembre): Mart – Mer – Giov – Ven – Sab – Dom 10.00 – 12.30 – 17.00 – 20.00

 

 

 

 

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