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Posidonia a San Cataldo, ultimati i lavori

Si sono conclusi, finalmente, gli interventi di rimozione della posidonia depositata lungo il canale di accesso alla darsena di San Cataldo. Dopo nove anni di attesa gli enormi cumuli di alghe e detriti sono definitivamente scomparsi e il materiale rimosso, dopo un accurato processo di selezione, è stato destinato al ripristino del cordone dunale e al ripascimento di alcune aree dell’arenile di Torre Veneri.

“Sono passati ben 9 anni – commenta Andrea Guido, Assessore alle Politiche Ambientali – ma alla fine l’amministrazione comunale, dopo un complesso piano per la caratterizzazione del materiale accatastato realizzato dal DISTEBA, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, e dopo che il Procuratore della Repubblica Aggiunto, Dott. Ennio Cillo, ha disposto il dissequestro del materiale autorizzando la rimozione della Posidonia e della sabbia, il mio staff ha potuto predisporre regolare gara d’appalto per i lavori di trasferimento dei materiali presso il Poligono di tiro di Torre Veneri in base ad un progetto redatto ad hoc. Oggi, finalmente, – ha concluso l’assessore – i lavori sono stati ultimati.

Il risultato portato a casa era uno degli obiettivi che avevo fissato sin dall’inizio del mio mandato e, con soddisfazione, posso dire di aver posato la prima pietra di quello che potrebbe diventare un vero e proprio progetto a lungo termine di rigenerazione urbana, sociale e ambientale delle nostre marine”. L’area su cui risultava stoccato il materiale era stata oggetto di sequestro da parte dell’Autorità Giudiziaria in quanto le attività di deposito erano state effettuate nel corso degli anni senza le dovute autorizzazioni ed avevano interessato la movimentazione di un tipologia di materiale configurabile quale rifiuto.

Attraverso un innovativo progetto, è stato possibile procedere a specifiche attività che hanno consentito di evitare di smaltire in discarica tonnellate di biomassa vegetale e sabbia e di procedere con il riutilizzo dello stesso materiale per interventi di ingegneria naturalistica. I lavori effettuati hanno previsto la vagliatura meccanica del materiale stoccato presso la darsena di San Cataldo (Figura 1, Figura 2) con la separazione dei rifiuti in esso presenti, il recupero della sabbia ed il trasporto dei residui e foglie di Posidonia oceanica e riposizionamento ai fini della ricostituzione dunale su due siti degradati uno localizzato lungo gli arenili vicino alla stessa Darsena di San Cataldo ed uno nella zona militare di Torre Veneri.

Successivamente alla fase di ricostituzione dunale e di rimodellamento sono stati piantumati manualmente sui cordoni dunali oggetto di intervento nuclei di vegetazione al fine di ripristinare i valori naturali dell’area e consentire un consolidamento ed una colonizzazione più rapida dell’habitat (Figura 3, Figura 4).

Le aree nell’intorno della Darsena di San Cataldo sono state perfettamente ripulite e destinate alla fruibilità pubblica (Figura 5, Figura 6). Università e Comune, nell’ambito degli interventi volti a combattere il fenomeno dell’erosione, avevano intuito già da parecchi mesi la possibilità di trasformare il problema della posidonia in una vera e propria risorsa dalla doppia valenza. Oggi, con il progetto redatto dall’ufficio Ambiente, l’assessore Guido ha dimostrato che il riutilizzo dell’alga per il rifacimento e il consolidamento dunale di altre aree nell’ambito dello stesso territorio di riferimento, è la soluzione migliore.

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