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Poligono di tiro di Torre Veneri

LECCE CITTÀ PUBBLICA ANNUNCIA DUE IMPORTANTI NOVITÀ

Il Ministero della Difesa ha finalmente varato l’attuazione del piano delle analisi dei suoli redatto dall’Università del Salento circa tre anni fa e mai realizzato. Mercoledì 22 marzo un nuovo sopralluogo della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sull’uranio impoverito che ascolterà anche Gabriele Molendini che da anni si occupa della compatibilità tra l’area militare e il sito di interesse comunitario sulla costa adriatica.

Prosegue il lavoro e l’impegno sul Poligono di Tiro di Torre Veneri dell’associazione Lecce Città Pubblica, che da anni si occupa della compatibilità tra l’area militare e il sito di interesse comunitario sulla costa adriatica, a pochi chilometri da Lecce, nel quale si trova. Qualche settimana fa, grazie alle pressioni dell’associazione, il Ministero della Difesa ha deliberato la proposta di aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione del piano delle analisi dei suoli redatto dall’Università del Salento e approvato in Conferenza di Servizi nel settembre 2014, senza essere mai stato attuato.

Nel luglio 2016 l’associazione, patrocinata dagli avvocati Adriano Tolomeo e Barbara Renna, aveva infatti presentato ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) di Lecce,  sul provvedimento di approvazione della VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) della Regione Puglia. Approvazione giunta sulla base dello studio del Ministero della Difesa, lungamente sollecitato in questi anni e finora sempre eluso, sebbene obbligatorio per legge. La Regione, che aveva formalizzato dapprima il preavviso di diniego alla valutazione, successivamente aveva approvato la stessa, pur in assenza delle analisi (“caratterizzazione”) del suolo di Torre Veneri che la legge aveva imposto per il rilevante superamento dei valori limite di inquinanti (piombo e rame) rilevati dagli stessi militari. Questo piano di caratterizzazione redatto dagli esperti dell’ateneo salentino era rimasto sino ad oggi senza risposta. «A seguito del nostro ricorso al TAR avevamo richiesto un intervento cautelare dell’autorità giudiziaria per “imporre” al Ministero della Difesa l’avvio delle analisi dei suoli», sottolinea Gabriele Molendini, da sempre impegnato in questa battaglia. «Con una memoria difensiva presentata al TAR a ridosso della decisione sulle misure cautelari i militari avevano però preannunicato lo stanziamento dei fondi necessari e l’avvio delle procedure. Per questa ragione abbiamo rinunciato alle misure d’urgenza in attesa di discutere nel merito dell’approvazione della Vinca, nell’udienza che dovrà essere fissata. Finalmente il Piano di Caratterizzazione darà importanti risposte con i risultati propedeutici “alla Redazione del Piano di Analisi del rischio specifico dei poligoni addestrativi Charlie,  Echo e Golf” (i nomi delle aree dove si svolgono le esercitazioni), come precisa il bando del Ministero della Difesa».

Inoltre mercoledì 22 marzo la Commissione parlamentare d’Inchiesta sull’uranio impoverito effettuerà un nuovo sopralluogo al Poligono di Torre Veneri e proseguirà le audizioni nella Scuola di Cavalleria di Lecce. Tra i convocati (oltre a militari e medici) anche Gabriele Molendini, accompagnato dall’avvocato Adriano Tolomeo.

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