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Per KorejaLab “I figli dell’europa”

Per KorejaLab “I figli dell’europa” 

Prosegue, nell’ambito del KorejaLab, l’impegno di Koreja con i giovani e il territorio con l’obiettivo di favorire il processo di crescita culturale, sociale, economica e professionale delle nuove generazioni e dare, attraverso il teatro, un nuovo senso di appartenenza e di cittadinanza attiva.

“A cosa serve l’Europa?” La maggiore invettiva mossa contro la comunità Europea può essere sintetizzata in questa frase. Chiunque, dal politico che ha fatto dell’antipolitica la sua bandiera, al pensionato che rimpiange la lira, allo studente che è nato sotto la bandiera della comunità europea, trova familiarità in questa espressione.

“A cosa serve il teatro?” È una delle nenie che periodicamente viene riproposta in periodo di crisi.

La crisi, appunto, accomuna l’Europa e il teatro. Due sistemi che paiono non avere punti di contatto si ritrovano invece sul medesimo banco degli imputati: si fa loro un processo, analitico, economico, sociale, storico e artistico per provare a comprenderne, l’uno per mezzo dell’altro, l’importanza, o, più precisamente, la necessità della loro esistenza.

I FIGLI DELL’EUROPA. Un Processo è l’inizio di un percorso laboratoriale e didattico realizzato a cura di Koreja e diretto da Giulia Maria Falzea su proposta di Alberto Maritati e realizzato grazie al sostegno di Links Management & Technology una delle eccellenze imprenditoriali salentine che cura l’innovazione e la ricerca per anticipare i cambiamenti tecnologici e sviluppare risposte costantemente aggiornate alle necessità dei propri clienti.

Il processo all’Europa, afferma Luigi Melica, non esprime un sentimento euroscettico; anzi. Esso è una sollecitazione che un gruppo di docenti e studenti delle Scuole secondarie e dell’Università del Salento fanno a chi ci governa. Noi tutti, insieme al nostro coordinatore ed animatore, il Senatore Alberto Maritati siamo europeisti convinti e siamo persuasi che in Europa si debba stipulare un vero e proprio “patto costituente di vita insieme” tra i popoli degli Stati membri. I popoli degli Stati membri devono unirsi in un popolo europeo. Tutto questo sino ad oggi non si è verificato e di conseguenza il Trattato europeo è rimasto incompiuto nei suoi obiettivi principali. Il benessere dei popoli dell’Europa non è ancora tale e tutti noi ce ne rendiamo conto. Ma dobbiamo andare avanti, certamente cambiando linea, ma sempre avanti unendoci in uno Stato rispettoso delle diversità culturali, nazionali ed etniche, che si fondi sui comuni valori costituzionali che sono già parte delle nostre Costituzioni. Processare l’Europa vuol dire questo, responsabilizzare chi ha iniziato a far finta che gli obiettivi principali che sono nel Trattato non esistano e siano, come dicono i giuristi, meramente programmatici e come tali non vincolanti. Nessuno vuole tornare indietro, ma se gli egoismi degli Stati ci costringeranno non possiamo esimerci dal farlo, perché questo si ricava dalle nostre Costituzioni le quali, tutte e senza eccezioni mettono al centro del sistema, la dignità umana, il lavoro ed il benessere dei rispettivi popoli. Grazie agli attori di Koreja perché ci aiuteranno a rappresentare teatralmente queste nostre suggestioni

Il 25 maggio 2016 a partire dalle ore 20.00 (Ingresso con invito) chi ha vissuto e fatto l’Europa e chi dell’Europa è il presente e il futuro si incontreranno su un terreno comune, il teatro. Due le strade parallele portate avanti. Si parte dal foyer dove si mette in scena il Processo: dopo un’introduzione del Prorettore Prof Rossano Ivan Adorno, una breve relazione da parte del “Presidente relatore” Alberto Maritati, seguiranno  le requisitorie dei due “pubblici accusatori” il prof. Luigi Melica e la prof.ssa Maurizia Pierri  e quindi le “difese” dei professori  Ubaldo Villani-Lubelli e Luca Zamparini. Il pubblico sarà condotto in teatro dove, sul palco, li accoglierà una giovane donna, Europa, su un trono. Intorno a lei i ragazzi disposti in due file si altereranno in domande e dialoghi su 12 temi, uno per ragazzo come le stelle delle bandiera europea: dal mito all’integrazione, dal diritto alla crisi economica. A questa “camera di consiglio” partecipano, in veste di “giurati” gli studenti del liceo classico “Palmieri” e del liceo scientifico “Banzi-Bazoli” di Lecce, studenti universitari e alcuni allievi del laboratorio teatrale di Koreja “Pratica in Cerca di Teoria” coordinati nella discussione da Alberto Maritati, in veste di “presidente”. All’esito della riflessione collegiale, la “giuria”  emetterà il verdetto.

Il sentire personale di ogni partecipante al progetto restituirà una visione d’insieme, con l’obiettivo di coniugare il lato storico, politico, economico e quello individuale e umano. Ad accompagnare i ragazzi nel loro viaggio, brani video e immagini dell’Unione Europea dagli anni 50 ad oggi.

L’Unione Europea, sostiene Alberto Maritati, attraversa da tempo una grave crisi, tale che i principi e l’idealità su cui è stata fondata, per preservare i popoli dai pericoli delle guerre favorendone lo sviluppo e il benessere attraverso il mutuo sostegno, subiscono una crescente ostilità sotto spinte xenofobe e razziste, assecondate da un’obiettiva incapacità delle istituzioni europee di offrire risposte concrete e risolutive  a bisogni gravi e diffusi. Per questo, con l’intento di favorire la riflessione e il confronto sulle rilevanti problematiche con cui l’Europa è chiamata a confrontarsi, ho ideato questo progetto, che ha visto il coinvolgimento dei giovani utilizzando lo strumento e il linguaggio del teatro. […] Il progetto è stato preparato attraverso tre incontri con gli studenti, programmati nell’ambito del Corso di Diritto Costituzionale comparato ed Europeo del Prof. Luigi Melica e svolti presso la Facolta’ di Giurisprudenza con le relazioni del prof. Pier Virgilio Dastoli (Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo Internazionale), del prof. Paolo de Castro (economista e componente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo) e del dott Franco Ippolito (presidente della VI sezione  Penale della Corte di Cassazione)

da un’idea di Alberto Maritati laboratorio a cura di Koreja diretto da Giulia Maria Falzea in collaborazione con Fabio Zullino ed Emanuela Pisicchio con Niccolò Albanese, Nicolò Baldassarre, Federica De Filippi, Vito La Gioia, Andrea Listorti, Ludovica Manco, Valentina Miceli, Rachele Pagliara, Elisa Panese, Silvia Petrachi, Nicolò Pica, Francesca Sanasi, Lorenza Versienti e Alberto Maritati, Rossano Ivan Adorno, Luigi Melica, Maurizia Pierri, Ubaldo Villani-Lubelli, Luca Zamparini, video Alessandro Bollino – Tecnico Mario Daniele

Ingresso con invito

INFO:

Cantieri Teatrali Koreja, via Guido Dorso, 70

tel. 0832-242000 / 240752

www.teatrokoreja.it.

 

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