giovedì, Aprile 25, 2024
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Ospedale San Cesario trasformato in struttura Covid, monta la protesta

L’ospedale Galateo di San Cesario trasformato in struttura Covid? L’amministrazione locale e non solo dice no.

Per il primo cittadino, Fernando Coppola, si tratta di una decisione presa «senza interpellare l’amministrazione che rappresento e nemmeno me quale autorità sanitaria e capo della Protezione Civile locale»: «Ho il fondato timore – precisa – che dedicare una struttura del genere solo al Covid possa, con il tempo, determinarne la chiusura. Tra l’altro smembrare l’ospedale di San Cesario e distribuire il polo riabilitativo a Galatina e Copertino penalizza i miei cittadini e li priva di un servizio sanitario che resiste nonostante l’impoverimento che il nostro ospedale ha subìto in questi anni. Quello attuale è il punto più basso che l’offerta sanitaria regionale abbia espresso nel territorio che amministro, non è tollerabile per i cittadini di San Cesario un’ulteriore contrazione dei servizi».

Da qui la decisione di inviare una lettera alla Regione e alla Asl per chiedere un incontro e manifestare le proprie perplessità. Dello stesso avviso, Cristian Casili, consigliere regionale del M5s, che sottolinea come ancora una volta «Emiliano predispone una riorganizzazione sanitaria nelle Asl senza un confronto con i sindacati, i lavoratori, le amministrazioni locali e i cittadini. L’ospedale di San Cesario diventerà un presidio dedicato al Covid-19, smembrando il servizio di riabilitazione, attualmente offerto presso il nosocomio, che sarà distribuito tra Galatina e Copertino»: «Una scelta, comunicata dal direttore Asl Rollo – chiarisce -, imposta senza un minino di confronto con il Comune di San Cesario e tutti gli attori in campo, umiliando non solo tutta la comunità locale ma anche un presidio ospedaliero di eccellenza».

Casili ricorda come nell’ospedale di San Cesario siano stati attivati «anche servizi ambulatoriali per i pazienti cronici, di riabilitazione reumatologia, trattamento riabilitativo del linfedema, centro dei disturbi del sonno e ambulatorio di fisiatria con trattamento con tossina botulinica per la spasticità. In programma c’era anche un investimento, già approvato dalla direzione generale, di attrezzature all’ avanguardia come la riabilitazione robotica e virtuale»: «Adesso – puntualizza – Emiliano ha deciso di stravolgere tutto: San Cesario diventerà ospedale Covid-19 e tutto ciò che è stato creato in questi anni sarà in parte chiuso e un reparto sarà trasferito a Galatina. Una decisione, come ormai ci ha abituato Emiliano, presa senza un minimo di programmazione. Perché San Cesario, al contrario di altri ospedali del Salento, non è attrezzato alla lotta al virus: non ha una terapia intensiva e un pronto soccorso, quindi si dovrà riorganizzare di nuovo la struttura e prendere altro personale sanitario con ulteriore spreco di denaro pubblico. Perché stravolgere una struttura di eccellenza riabilitativa quando ci sono altre strutture più vocate agli scopi che ci si vuole prefiggere?».

«Quello che Emiliano non comprende – continua – è che la mancata programmazione in ambito sanitario provoca un effetto domino su tutta l’offerta sanitaria: la Riabilitazione a San Cesario verrà frammentata, depotenziata e organizzata male. Così, ancora una volta, la Riabilitazione è trattata come la cenerentola dell’assistenza sanitaria».  

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