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NUMERO DEI CONTRIBUENTI IN CALO IN RELAZIONE AI REDDITI A LECCE

NUMERO DEI CONTRIBUENTI IN CALO IN RELAZIONE AI REDDITI A LECCE

Diminuiscono i contribuenti leccesi e i redditi dichiarati. A rilevarlo è l’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato i dati riportati sui modelli 730 ed Unico, presentati all’Agenzia delle entrate, ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (Irpef).

In particolare, nel 2015, i residenti del capoluogo che hanno presentato la dichiarazione sono stati 61.551 contro i (62.169 dell’anno precedente), ovvero 618 in meno. L’ammontare imponibile complessivo è stato di un miliardo 263 milioni di euro, in calo di 14 milioni rispetto all’anno prima (un miliardo 277 milioni).

Il gettito Irpef a favore dell’erario è stato di 272,9 milioni contro i 279,6 dovuti nel 2014. I leccesi hanno versato anche 17,3 milioni per l’addizionale regionale e 7,8 milioni per quella comunale.

Analizzando i redditi, sono stati 20.537 i contribuenti che hanno dichiarato un importo complessivo sino a 10mila euro; 7.418 quelli che hanno percepito stipendi, compensi o pensioni tra 10mila e 15mila; 14.913 quelli tra 15mila e 26mila; 13.925 quelli tra 26mila e 55mila; 1.741 quelli tra 55mila e 75mila; 1.414 quelli tra 75mila e 120mila; 590 quelli oltre 120mila.

«Queste elaborazioni confermano il perdurare della recessione – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio Economico – Non è un caso, infatti, che siano aumentati i contribuenti nella fascia più bassa e, per di più, è crollato l’ammontare dei redditi da lavoro dipendente ed assimilati, non tanto nel numero dei lavoratori (sempre poco più di 28mila), quanto nell’importo complessivamente dichiarato: da 608,4 a 450,2 milioni. La contrazione è stata di ben 158,2 milioni, pari al 26 per cento.

Seguono gli imprenditori in contabilità ordinaria che hanno dichiarato 284 milioni (contro i 331 del 2014, pari ad un tasso negativo del 14,2 per cento) e gli autonomi scesi da 94,6 a 90,7 milioni, ovvero il 4,1 per cento in meno.

Va comunque ricordato che l’anno scorso il Prodotto interno lordo (Pil) ha subìto una contrazione dello 0,7 per cento in termini nominali e dello 0,8 per cento in termini reali, seppure meno pronunciata rispetto a quella registrata nel 2013. Inoltre il tasso di inflazione è sceso allo 0,2% (un punto percentuale in meno rispetto al 2013).

Questa indagine – aggiunge Stasi – aggiorna lo spaccato per tipologia di lavoratore: il reddito medio dichiarato dai dipendenti è stato di 15.947 euro, in calo di un quarto. Il reddito medio dei pensionati è stato pari a 20.194. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, con 30.441 euro, in calo, però, del 4,7 per cento. Il reddito medio di spettanza degli imprenditori in contabilità ordinaria è 25.107, mentre quello relativo agli imprenditori in contabilità semplificata si ferma a 14.630.

Va ricordato – prosegue Stasi – che, a partire dal mese di maggio 2014, viene riconosciuto un ‘bonus Irpef’ ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, la cui imposta sia di ammontare superiore alle detrazioni per lavoro dipendente ed il reddito complessivo non sia superiore a 26mila euro. L’importo in busta paga è di 640 euro l’anno (80 euro mensili) per coloro che hanno reddito complessivo fino a 24mila euro, al superamento di tale limite il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26mila euro.

In sede di dichiarazione è necessario procedere al ricalcolo del credito spettante tenendo conto di tutti i redditi dichiarati. Se il bonus spettante risulta maggiore di quello erogato dal sostituto d’imposta è possibile far valere in dichiarazione la quota non ancora erogata, mentre se la quota spettante è inferiore a quanto erogato l’eccedenza viene recuperata in dichiarazione.

I contribuenti con un reddito complessivo maggiore di 300mila euro sono tenuti anche al pagamento del contributo di solidarietà del tre per cento sulla parte di reddito eccedente tale soglia.

A partire dal 15 aprile prossimo, saranno disponibili i nuovi modelli 730 ed Unico precompilati e destinati a circa trenta milioni di italiani. Il modello 730 – precisa Stasi – è indirizzato a lavoratori dipendenti e pensionati che potranno, una volta verificato ed eventualmente corretto ed integrato, inviarlo al Fisco entro il 7 luglio prossimo, direttamente dal proprio pc o delegando il sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale, cioè il Caf o un professionista.

Il modello Unico, riservato a liberi professionisti e partite Iva, va trasmesso entro il 30 settembre».

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