venerdì, Aprile 19, 2024
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Noi di Copagri proviamo a passare dalle parole ai fatti!

Basta con le attese: abbiamo atteso fin troppo! Basta con gli indugi: abbiamo indugiato sin troppo!

Ormai è acclarato: i tempi della politica, purtroppo, non sono i tempi della vita della persone normali che tutti i giorni devono confrontarsi con la quotidianità. In questi anni, sul problema xylella abbiamo sentito tante parole ma di fatti concreti nemmeno l’ombra.

Ad oggi le uniche certezze sono le Linee Guida dell’Osservatorio Regionale e il Piano del Commissario Silletti per rispettare le direttive dell’Unione Europea ed evitare che l’Italia vada in infrazione. Poi il nulla. E ciò è molto grave!

Noi siamo rimasti in silenzio ma abbiamo lavorato in questi mesi sui dati fornitici dai ricercatori del Cnr e della Regione. Alla fine abbiamo deciso di intraprendere un’azione fattiva di ricerca e sperimentazione a carattere scientifico con lo scopo di provare molecole e\o prodotti eco-sostenibili da saggiare e quindi utilizzare in campo. 

Non si può più attendere: vogliamo tentare, dobbiamo tentare!

Il programma di ricerca e sperimentazione è coordinato da Copagri e si avvarrà della collaborazione dell’Università degli Studi di Foggia (Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente) e dell’Università degli Studi di Lecce (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali) nelle persone dei professori Francesco Lops e Antonia Carlucci, che hanno notevole esperienza in Patologia Vegetale, e del Prof. Luigi De Bellis.

L’ Università ha già trasmesso agli organi competenti regionali ed al commissario Giuseppe Silletti il protocollo da eseguire sul campo. Al nostro fianco abbiamo voluto i Gal, per l’incisività che stanno dimostrando di avere nel comparto ed i Comuni del Salento.

Il nostro tentativo ha l’ obiettivo di utilizzare prodotti e\o molecole bio-compatibili al fine di ridurre o quantomeno limitare/rallentare  la “carica” patogena di natura fungina e batterica che causano il disseccamento a carico delle piante di ulivo, nonché di stimolare la ripresa vegetativa con lavorazioni al terreno e  potature, perché “più arature oggi equivalgono a meno trattamenti chimici domani”.

La sperimentazione ha lo scopo di contribuire al lavoro importante che sta svolgendo l’Osservatorio Fito-Sanitario della Regione Puglia, individuando strategie di controllo in linea con le direttive vigenti in materia di sostenibilità ambientale, mediante l’utilizzo di prodotti agro-chimici eco-sostenibili. 

Invitiamo la Regione, la Provincia, la Camera di Commercio, i sindaci e tutti gli agricoltori a sostenere il nostro operato al fine di cercare insieme di dimostrare che uniti nella ricerca possiamo salvare i nostri ulivi e quindi dimostrare a tutto il mondo che il Salento è vivo e non è morto.

 

Fabio Ingrosso

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