Motta ai saluti, una carriera per smantellare la Scu: “Nulla da rimpiangere”
È stata la sua ultima operazione di contrasto alla criminalità organizzata quella che oggi ha portato, in due distinte indagini, all’arresto di circa 80 persone tra Lecce e Brindisi: assume i contorni del lungo commiato per il procuratore della Repubblica, Cataldo Motta, che dal prossimo 15 dicembre, ovvero tra soli tre giorni, non rivestirà più quel ruolo e che si prepara a godersi l’uscita di scena, dopo una carriera piena di successi e vissuta nel tentativo di smantellare la Sacra Corona Unita.
Formalmente dal 15 dicembre fino al 31 dello stesso mese, ricoprirà l’incarico di sostituto procuratore, ma dal prossimo anno, la sua lunga carriera si fermerà. E la conferenza per l’operazione “Federico II” non poteva non trasformarsi in un congedo e in un’analisi della sua attività. È apparso visibilmente commosso Motta, ribadendo di essere soddisfatto del proprio operato e di non aver “nulla da rimpiangere”, ribadendo la convinzione di aver interpretato il proprio mestiere nel modo migliore.
Motta ha sottolineato la necessità di non sottovalutare il consenso sociale della criminalità organizzata, che continua in diverso modo ad operare e crescere. Ha poi ringraziati i colleghi leccesi e quanti hanno collaborato con lui in questi anni. Nel suo futuro, oltre al meritato riposo, l’intenzione di scrivere un libro.
