Si è spento a Roma all’età di 89 anni
Dopo una lunghissima carriera iniziata come baby attore a meno di 10 anni, proseguita nel cinema e in teatro, passando per lo spot pubblicitario del detersivo Dash che lo rese famoso, e sfociata nel ruolo di vero e proprio divo televisivo.
A nove anni Ferrari, figlio di un diplomatico – nato a Bruxelles il 26 febbraio 1929 quando il padre era il Console italiano nella capitale belga – interpreta il suo primo ruolo, quello di un balilla, alla radio, in un programma dell’Eiar. Nello stesso anno, il 1938, Ferrari debutta al cinema diretto da Alessandro Blasetti nel film ‘Ettore Fieramosca’.
Nelle sale cinematografiche Ferrari entra anche in un’altra veste, con la sola voce prestata da doppiatore a colleghi quali David Niven, Jean-Louis Trintignant (fra l’altro nell’iconico ‘Il sorpasso’), Humphrey Bogart in numerosi ridoppiaggi compiuti negli anni ’70, Richard Burton, Dean Martin, Gérard Philipe, Roger Moore, Laurent Terzieff e anche l’italiano Franco Citti al suo esordio in ‘Accattone’ (1961) di Pasolini.
Mentre la carriera cinematografica riprende Ferrari torna in radio, fra l’altro nel varietà ‘Rosso e nero’ che schierava anche Nino Manfredi. Nel 1955 l’arrivo in televisione in ‘Un uomo sull’acqua’ diretto da Mario Ferrero, seguiranno una ventina di titoli molti dei quali di grande successo che ne fanno uno dei volti di richiamo della tv, un divo del piccolo schermo, come ‘Il giornalino di Gian Burrasca’ di Lina Wertmüller, ‘Nero Wolfe’ di Giuliana Berlinguer o, più recentemente, ‘Orgoglio’, ‘Incantesimo’, ‘Disokkupati’ e ‘Notte prima degli esami’.
Sposato due volte con compagne di lavoro (prima Marina Bonfigli e poi Laura Tavanti che gli è stata vicina fino agli ultimi giorni) ha avuto tre figli, il maggiore dei quali Fabio ha seguito le sue orme come attore recitando con lui in “Notte prima degli esami – la serie”. Difficile scegliere tra le sue interpretazioni più belle. Per il grande pubblico rimarrà però indimenticabile il suo Archie Goodwin, segretario, detective e confidente per Nero Wolfe nell’omonima serie televisiva dai romanzi di Rex Stout: 10 episodi girati tra il 1969 e il 1971 con un taglio ironico e brillante che permisero a Paolo Ferrari di disegnare un personaggio a tutto tondo, con abile adattamento dell’indimenticabile Archie allo stile di Bogart che sul grande schermo degli italiani aveva la stessa voce. Negli ultimi anni amava dire: “dedico molte ore della giornata alla meditazione: quel lasciar scorrere i pensieri e i ricordi senza fissarli, mai forzandoli per cercare nel fondo di noi i frammenti della memoria e dell’illusione”.
UNA PUNTATA DI NERO WOLFE