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MELENDUGNO CHIEDE UN TAVOLO TECNICO PUBBLICO. C’E’ VIOLAZIONE DI LEGGE

Dopo l’incontro di ieri a Roma convocato d’urgenza dal premier Conte sulla questione TAP, il Comune di Melendugno chiede la convocazione urgente di un tavolo tecnico pubblico per mettere in luce le violazioni di legge che TAP ha perpetrato con l’obiettivo di realizzare il gasdotto e l’eccesso di potere da parte del Ministero dell’Ambiente in sede di non assoggettabilità dell’opera a VIA, in spregio alle disposizioni di cui all’art. 28 del d.lgs n. 152/2006, le quali espressamente prevedono che qualora si accerti la sussistenza di impatti ambientali negativi, imprevisti, ulteriori o diversi da quelli valutati nel procedimento di via, l’autorità competente dispone la riedizione del procedimento stesso.

Ebbene, ciò non é accaduto. Da Melendugno si sta provvedendo, in queste ultime ore ad inviare, come richiesto dal Ministero dell’Ambiente, un dossier dal quale emerge con indiscussa certezza, la presenza di “dense” praterie di Cymodocea e Poseidonia oceanica, come dichiarato dalla stessa multinazionale nei suoi atti e documenti. Questo è un habitat, lo ricordiamo, protetto a livello internazionale e comunitario e come tale era stato imposto a tap, nel decreto di Via originario del 2014, di evitare qualsiasi interferenza diretta ed indiretta con tale habitat marino, ma poi, non si comprende come, il Ministero dell’Ambiente con il provvedimento di marzo 2018, impugnato al tar Lazio, autorizza la costruzione di un palancolato in piena prateria di cymodocea, consentendo la distruzione certa di 200/300 metri quadri di piante marine. Con tale dossier si faranno pervenire inoltre le delibere di Giunta con cui si richiede l’istituzione del SIC, l’ordine del giorno in Consiglio Regionale con le mappature fatte da Arpa a San Foca e inviate anche al Ministero dell’Ambiente. Tutta questa documentazione”, sottolinea il Sindaco Marco Potì, “è stata già depositata alla Procura di Lecce, con la presentazione di un esposto”

Oltre a questo si pone l’accento anche sugli eccessi di potere per difetto di istruttoria posti in essere dal Ministero dell’Ambiente, il quale anziché procedere alla riedizione del procedimento di Via per un evidente mutamento conoscitivo dello stato di fatto decide con un provvedimento di dubbia legittimità la non assoggettabilità a VIA del progetto esecutivo del microtunnel.

 La richiesta che giunge dal Sindaco Marco Potì è chiara: “Alla luce di questo dossier che fa emergere gravi violazioni di legge e inadempienze da parte di TAP e anche dei funzionari del Ministero, il Comune di Melendugno chiede al Ministero di sospendere i lavori e di convocare con urgenza un tavolo tecnico alla presenza di esperti e tecnici del Comune stesso, di ARPA Puglia, della Regione Puglia, del Ministero dell’Ambiente e della stampa in modo che tutti sappiamo la reale situazione e prendano direttamente consapevolezza con quanto sta accadendo e dei danni che l’ambiente e il territorio potrebbero subire se questa opera scellerata arrivasse a compimento. Il progetto va bloccato per tutte le criticità, irregolarità e illegittimità emerse e poste in essere da tap e non per scelte politiche. Nessuna penale é dovuta se facciamo rispettare la legge”.

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