venerdì, Aprile 19, 2024
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Mattarella in via Fani

37 anni fa il sequestro Moro e la strage della scorta.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commemorato in Via Fani il trentasettesimo anniversario del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli agenti della sua scorta.

Il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori e ha osservato un minuto di raccoglimento dinanzi alla lapide che ricorda il tragico agguato a Moro e agli uomini della sua scorta avvenuto il 16 marzo 1978.

Il Presidente Mattarella, dopo aver deposto la corona, si è fermato a parlare con i familiari delle vittime presenti alla commemorazione.

Credo e mi auguro che sul caso di Alessio Casimirri il governo, e in particolare i ministri Gentiloni e Orlando, vogliano avviare una estradizione per amore di giustizia e di verità“. Lo ha detto Beppe Fioroni, presidente della Commissione parlamentare sul sequestro e la morte di Moro, intervenendo al proramma televisivo  ‘Uno Mattina’. “Alessio Casimirri – spiega Fioroni – è uno dei due br di via Fani ancora all’estero, sa tanto e può dirci tanto del caso Moro”. Per il deputato del Pd “Casimirri deve scontare almeno una parte della sua pena. Spero che si possa arrivare a sentire qual è la versione di Casimirri”.

Per il presidente della Commissione bisogna indagare su Giovanni Senzani, “perché ad un certo punto uno spiraglio per la liberazione di Moro si aprì, come ha detto per la prima volta Don Mennini, ma subito quel canale di ritorno si interrompe e crea la reazione delle Br che si sentono non più corrisposte nel dialogo, nonostante ci fosse in piedi la possibilità di arrivare ad una soluzione”. “E qui c’è un ruolo su tutti di un personaggio delle Br che non è stato indagato sulla vicenda Moro spiega Fioroni – quello di Senzani, su cui anche la Commissione d’inchiesta ha puntato la sua attenzione”. “Quando lo spiraglio si aprì, qualcuno avvertì l’ala dura dei brigatisti che decise di accelerare i tempi sulla morte di Moro”. “Serve una soluzione sul modello del tavolo sudafricano di verità e giustizia, perché noi non odiamo nessuno, ma vogliamo sapere come sono andate le cose”, ha detto poi il portavoce dei familiari delle vittime di via Fani, Giovanni Ricci (figlio di Domenico, autista di Moro ucciso il 16 marzo ’78) intervenendo a ‘Uno Mattina’. “Cercheremo di avanzare una proposta di legge in questa direzione, perché non vogliamo vendette”.

Ci si chiede come mai alla distanza di 37 anni ancora si rincorrono le notizie, si continua nelle indagini, i responsabili sono impuniti. Vanno ricordati tutti per l’impeno profuso nel servizio al Presidente on. ALDO MORO, omertà, silenzi, segreti di stato, per una morte assurda di servitori dello stato.

Quale segreto può essere nascosto?  lo chiediamo ancora oggi.

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