“Il mondo enologico pugliese perde uno dei suoi pilastri”. Così Massimiliano Apollonio, presidente Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria, che annuncia di aver già chiesto al professor Luigi De Bellis, preside del nuovo corso di laurea in Viticoltura ed enologia presso l’Università del Salento, di avviare le procedure per l’intitolazione di un’aula del nuovo corso al decano degli enologi salentini scomparso oggi. “Severino Garofano, maestro di un’intera generazione di enologi pugliesi, era e rimarrà una figura leggendaria per tutti coloro che amano il vino di Puglia. A lui dobbiamo veri e propri capolavori enologici che promuovono in tutto il mondo la nostra terra: Graticciaia, Patriglione, Le Braci. A lui dobbiamo la formazione di schiere di enologi che hanno appreso da lui i segreti dell’arte professionale. Ci mancherà moltissimo”.
“La morte di Severino Garofano rappresenta una perdita gravissima per l’enologia pugliese e italiana. Garofano è stato infatti il primo artefice del riscatto dei vini pugliesi, nati per “tagliare” i loro omologhi del Nord ma oggi diventati competitivi sui mercati internazionali proprio grazie alla svolta da lui impressa all’enologia di Puglia”. Così Amedeo Pasquino, responsabile della delegazione leccese dell’Associazione Italiana Sommelier. “Tutti gli uomini e le donne del vino di Puglia, e non solo, gli debbono insomma moltissimo, e questo Severino Garofano è e sarà sempre per noi: un faro che non si spegnerà mai. A Stefano e Renata e a tutta la famiglia il nostro abbraccio corale e affettuoso”.
