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Mario Perrotta al Teatro Paisiello di Lecce

MARIO PERROTTA
La rassegna di prosa del Comune di Lecce e del Teatro Pubblico Pugliese,
ospita al Teatro Paisiello l’attore salentino e il suo “Pitùr”, secondo movimento del progetto Ligabue
.

Prosegue la stagione teatrale del Comune di Lecce, organizzata con il Teatro Pubblico Pugliese. Giovedì 2 aprile (ore 21) sul palco del Teatro Paisiello torna l’attore salentino Mario Perrotta (Premio Ubu nel 2013) che metterà in scena l’atteso Pitùr, seconda parte del viaggio intrapreso dal Teatro dell’Argine sulla figura del grande artista Antonio Ligabue iniziato con “Un bès”.

Lo spettacolo coinvolge sulla scena nove interpreti tra attori-danzatori e musicisti per regalare voce, suono e fatica fisica al mondo interiore di Ligabue, alle sue ossessioni, trasformando in corpi danzanti e parlanti negli animali, nei volti e nei paesaggi del suo immaginario pittorico. Dopo aver lavorato sull’uomo Ligabue in “Un Bès”, ora il focus è sull’artista e sulla corrispondenza tra i suoi paesaggi pittorici e quel cortocircuito interiore che diede vita a un’ispirazione unica e travagliata. Sul palco con Mario Perrotta ci sono Micaela Casalboni, Paola Roscioli, Lorenzo Ansaloni, Alessandro Mor, Claudia Mosconi, Anaïs Nicolas, Livio Remuzzi. Le musiche sono di Mario Arcari. La produzione è di Teatro dell’Argine, Teatro Sociale di Gualtieri, Comune di Gualtieri, Festival Internazionale di Arzo (Ch), dueL e Olinda. Il Progetto Ligabue è sostenuto da “Viavai – Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia” Pro Helvetia, Cantoni Ticino e Vallese, città di Zurigo, Fondazione Ernst Göhner, Assessorati alla Cultura della Regione Lombardia e del Comune di Milano, Fondi otto per mille della Chiesa Valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). In collaborazione con Centro Teatrale MaMiMò, Ars – Creazioni e Spettacolo, Compagnia DéZir (Belgio), Fondazione Archivio Diaristico Nazionale, Sinapsia, Tiwi ed Etoile Centro Teatrale Europeo.

La rassegna proseguirà mercoledì 15 aprile con Emma Dante – fresca dei due premi Ubu più prestigiosi (miglior spettacolo e miglior regia) –  con il suo Le sorelle Macaluso. Uno spettacolo teso tra due mondi: quello dei vivi e quello dei morti. Uno spazio sospeso in cui si agitano i protagonisti e soprattutto le protagoniste della famiglia rappresentata. La compagnia Sud Costa Occidentale ci racconta di un gruppo di sorelle, riunitesi per un funerale, che se ne stanno in bilico su una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano. Una famiglia in movimento che entra ed esce da quel buio che, la regista siciliana, in “Vita mia” aveva esplorato con commovente ispirazione. Un cast tutto al femminile per una messa in scena che mescola il grottesco con la tragedia in una forma affascinante e ibrida di prosa e danza grazie all’eccezionale cast: Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier.

Domenica 19 aprile ancora attenzione al femminile con lo spettacolo Eva non è ancora nata, un monologo ispirato nel titolo alla canzone di Giorgio Gaber del 1978. Salvatore Cosentino, magistrato prestato alla scrittura teatrale, prosegue nel suo lavoro scenico coniugando il mondo del diritto con la fantasia e la bellezza del mondo dell’arte. Dopo “Un diritto…messo di traverso” (Premio Internazionale Kouros 2013) presenta con “Eva non è ancora nata” un racconto in forma leggera e ironica, quella del teatro-canzone, trattando un tema attuale: la condizione femminile nella società odierna con sfumature polemiche e delicate.

La stagione si chiude con il ritorno, per il terzo anno consecutivo, di Dignità autonome di prostituzione (fuori abbonamento). Lo spettacolo di Luciano Melchionna, dal format di Betta Cianchini e dello stesso Melchionna sarà in scena dal 29 al 2 maggio (ore 21.00) e 3 maggio (18.30). La “Casa chiusa” dell’Arte, dove gli attori – come prostitute – sono alla mercé dello spettatore; adescano e si lasciano abbordare dai clienti/spettatori che, muniti di ‘dollarini’ contrattano il prezzo delle singole prestazioni con una ‘Strana Famiglia’ tenutaria della Casa. Conclusa la trattativa, il ‘cliente’ si apparta con l’attore scelto in un luogo deputato dove fruirà di una o più ‘pillole di Piacere’: monologhi o performances del teatro classico e contemporaneo, un metodo stupefacente sollecitato dalle parole: “Mi paghi prima. E anche dopo, se ti è piaciuto.”.

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