venerdì, Aprile 19, 2024
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Manifesto di Elena Gentile nell’ingresso dell’ospedale di Poggiardo

Mazzei, “Rattrista che si considerino i cittadini così sprovveduti. Esigiamo chiarimenti”

 

 

Un manifesto di chiara evidenza elettorale campeggia nella bacheca dell’ingresso dell’Ospedale di Poggiardo, accanto a quelli che danno informazioni sui servizi (ormai sempre di meno), che quel presidio è in grado di fornire agli utenti.

Evidentemente, la paura fa 48 e la preoccupazione sul risultato fa compiere agli uomini della Giunta Vendola passi scomposti e manovre inopportune.

“I cittadini sono inviatati a partecipare all’incontro con l’Assessore alla Sanità Elena Gentile nella sala Consiliare di Poggiardo”, i caratteri sono cubitali, tipo svendita delle ultime occasioni. Non c’è logo di partito, ma a nessuno può sfuggire che Elena Gentile sia in lista per le Elezioni Europee, candidata nella Circoscrizione Sud.

Legittima la sua campagna elettorale, ci mancherebbe altro, purché sia svolta nelle forme e nei luoghi consentiti dalla Legge.

La sua posizione dominate in qualità di Assessore alla Sanità, non dovrebbe intervenire e diventare strumento di lotta politica.

È possibile anche che dell’accaduto Elena Gentile ne sappia molto poco e si tratti, invece, della solerte e ruffiana iniziativa di chi, all’interno dell’ospedale, non solo pensa di poter utilizzare a suo piacimento gli uffici e le strutture come le bacheche, ma magari ritiene anche di acquisire qualche merito agli occhi dell’Assessore.

Siccome è davvero insopportabile il modo in cui si considerano i cittadini incapaci di guardare certe fastidiose sottigliezze, siamo intenzionati a non lasciare cadere la cosa, chiedendo dapprima all’Assessore Gentile se fosse a conoscenza della situazione e poi al Direttore della Asl di Lecce se ha contezza di quanto accade a Poggiardo.

In entrambe le situazioni porteremo avanti le conseguenti iniziative tese a fare in modo che non accadano più episodi così antipatici che ricordano molto da vicino il motto immortalato da Battiato nella sua famosa canzone: “Quanto è misera la vita negli abusi di potere”.

 

 

Luigi Mazzei

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