giovedì, Marzo 28, 2024
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MACHESTORIAFRANK 0.20.40.60

INCONTRI & STORIE VERE

Arriva un momento nella propria vita in cui è necessario fare il punto della situazione. Confrontarsi con se stessi per valutare il percorso compiuto. Per rendersi conto di quello che si è perso per strada e di quello che invece, consapevolmente o inaspettatamente, si è compiuto. È giunto anche il mio momento. Quello in cui, guardandomi alle spalle e osservando la mia esistenza, faccio un’attenta analisi dei miei passi. Quello in cui ho cominciato a dare i numeri, non nel senso che sono impazzito, piuttosto nel senso che ho voluto rimettere insieme i pezzi di ciò che ho vissuto. E allora
ho iniziato a pescare numeri dal bussolotto del tempo, numeri che sono anni, anni che sono persone, volti, voci, ricordi, immagini.
Un viaggio lunghissimo, a pensarci bene, anche se a misurare il tempo dei ricordi non si è mai oggettivi, mai matematici perfetti, e a me sembra spesso che il passato sia più vicino di quanto non dica il calendario, più vivo di quanto vorrebbe il girare degli orologi.
Sono passati anni, eppure sembrano solo giorni… quante volte ci è  capitato di pensarlo?


Ripercorrere i numeri della mia storia, il viaggio che voglio fare, con #maCheStoriaFrank 0. 20. 40. 60… è questo.                                                          0. 20. 40. 60… non sembra un po’ una lotteria? Un po’ il bingo, la tombolata delle feste con i parenti, un terno al lotto, il lancio della monetina che non sai mai quale faccia ti riserverà.                                                                                E del resto uno che si mette a scrivere la propria biografia un po’ giocatore
della vita deve esserlo: dalla nascita ai vent’anni, dalla mezza età ai sessanta, qui ci sono tanti numeri da pescare, di incontri e di storie che aspettano di venir fuori c’è una scatola piena come i bauli delle nonne. Una scatola come quelle dei cioccolatini, in cui – diceva qualcuno – non sai mai bene cosa ti capiterà. Io non ho paura di confrontarmi con i ricordi, nemmeno la nostalgia mi  spaventa, anzi, la trovo una buona compagna. Una bella donna con la quale sedersi al bar a sorseggiare – chessò – un amaro. Se c’è una cosa che mi spaventa è la noia, solo quella, lo stare fermi, il non sognare più, il fuggire le sfide: io non l’ho mai fatto. Sono caduto,
mi sono rialzato, dietro il fumo che avvolge il Frank col sigaro in bocca e la parlantina sciolta c’è anche l’ombra di sofferenze che mi hanno segnato e che tengo per me, com’è giusto che sia. C’è anche quell’ombra, appunto, ma non solo quella, perché io sono una cosa e l’altra: il sognatore caparbio e quello che convive con i suoi fantasmi, l’amico dei vip e l’uomo solo.
«Ok, ma tu che cosa hai di tanto eccezionale da raccontare? Cioè, perché
ti sei messo a scrive una biografia, Franco?» me l’ha chiesto il mio amico Paolo. Me l’hanno chiesto in tanti. Sono quasi certo che già dopo queste poche righe voi stessi me lo state chiedendo: « O h, ma tu chi sei per scrivere un’autobiografia?» Io non sono uno scrittore e non sono nemmeno un editore, ma – lasciatemelo dire – sono un personaggio. No, aspettate, eh! Che, state già a ridere? Va bene se ridete, eh! Vorrà dire che sono un
personaggio che fa ridere, a trovarne di persone che sanno far ridere… Mettiamola così, se volete: sono un non-scrittore con una bella storia da raccontare, così dopo che quest’idea mi frullava da un po’ nella testa un giorno mi sono detto «Senti Franco, mo’ ti pigli ‘sta penna, ti metti davanti al foglio, chiudi la porta dello studio e te ne stai buono qui, due tre ore al giorno in compagnia di te stesso, a tirare fuori queste idee, a ripescare tutti i ricordi, tutti i numeri della tua lotteria personale per scriverci la storia della tua vita. Che insomma, a sessant’anni sarà anche ora di mettere un po’
di ordine. Che dici?» Era una bella sfida, questo dicevo. Ammazza se lo era. Ma mi ci vedete seduto a una scrivania senza fare telefonate, lì in silenzio a
scrivere, a riflettere, a star fermo – in un certo senso – quando io fermo non lo sono stato mai, sempre in giro fra eventi da organizzare e persone da incontrare. Insomma, mi sono preso una pausa, una specie di pausa, ma solo per dar vita a un nuovo progetto: una pausa creativa, come si dice. Beh, non pensavate mica che mi mettessi a fare il pensionato?
0. 20. 40. 60… questa formula mi racconta. È la mia formula magica.
Al lancio dei dadi sono stato fortunato e la vita mi ha regalato (si fa per dire, perché non credo nessuno mi abbia mai regalato nulla) una storia ricca di emozioni, incontri, esperienze: il sorriso di Silvia, i miei figli Alexander e Maximilian, mia nuora Antonella, le mie splendide nipotine Asia e Jasmine (ultima arrivata!), un nuovo amore dopo la sofferenza, i successi professionali nel campo della pubblicità e della comunicazione, le esperienze nel cinema e nella tv e la grande avventura di The Best Salento’s, un progetto editoriale che è stato (e continua a essere) la mia università personale, umana e professionale, offrendomi la possibilità di incontrare tante persone che mi hanno arricchito.
Già, The Best Salento’s. Questo è un altro libro da scrivere, e prima o poi verrà alla luce, ne sono certo. La mia grande “Bibbia” del Salento, per raccontare decenni e secoli di personaggi che hanno fatto grande la nostra terra. Edoardo Winspeare, Albano, l’amico Melanton, l’uomo dello spazio Paolo Nespoli e poi tutti i “capitani coraggiosi”, gli industriali, quelli che remano in direzione contraria alla crisi e non mollano, accettando la sfida di fare impresa al Sud.
Attilio Caroli, Niccolò Coppola, Giuseppe Maria Ricchiuto, Giulio
Musca, Cosimo Romano, Gaetano Quarta, Benedetto Cavalieri,              Francesco Nobile,   Domenico Bianco, Angelo Caroli, Giovanni
Costantino e tanti altri. Li ho incontrati tutti, ho realizzato oltre trecento interviste in quattro anni e ognuno di loro ha rappresentato una nuova pagina della storia di The Best Salento’s, ed anche di Ma che Storia Frank. Sì, perché le due cose sono strettamente legate: Franco incontra Frank, il Petrachi privato si ritrova faccia a faccia con il Petrachi ospite delle serate mondane, manager e  comunicatore. L’incontro si realizza proprio qui, fra le pagine di questo libro che avete fra le mani. Mi sdoppio, vedete? Franco e
Frank s’incontrano, sia mai che uno solo di Franco non vi basti! Così, in questa mia storia ci sono anche le storie di tutti coloro che ho incontrato, ognuno è legato a un ricordo, con ognuno ho condiviso un pezzetto di vita, o anche solo un sorriso, uno scambio di battute, una stretta di mano. The Best Salento’s, la mia creatura più amata, non è ancora nata, continua a galleggiare nel liquido amniotico dei progetti da realizzare. Perché nemmeno io arrivo sempre all’obiettivo, tutt’altro: anch’io a volte ho dovuto cambiare rotta, reinventarmi e ricominciare da zero. Ho dovuto combattere e non mi sono mai tirato indietro. Mollare no, questo mai, perché uno
stop non significa gettare la spugna.
«Ma allora sei un vincente o un perdente, Franco?»
Vi metto d’accordo tutti: sono un perdente di successo, uno che davanti alla crisi progetta nuove ripartenze. Del resto, non lo diceva anche Einstein che delle crisi bisogna sempre approfittare? Una boccata al mio toscano e sono pronto. A cominciare, a continuare la storia di questo mio 0. 20. 40. 60… che mi fa ancora sognare come un ragazzino, mi fa ridere e pure incazzare, e soprattutto non smette mai di emozionarmi. Leggo pochi romanzi perché le storie inventate non mi piacciono e perché, poi, un romanzo di vita vera,
vissuta, ce l’ho già, qui, tutto da raccontare. È il mio romanzo, il romanzo di un Don Chisciotte delle Puglie col sigaro in bocca.
Avete preso di nuovo a ridere? Faciti bonu! Quando mai un grande viaggio è partito senza una sincera risata?
Sono consapevole di dover essere grato al Signore, fato, destino ‒ chiamatelo come preferite ‒ per tutto quello che ho compiuto.
Ho incontrato gente, anche famosa e importante, ho organizzato eventi rilevanti, tutto a livello nazionale, ottenendo enormi  soddisfazioni. Il mio nome risuona negli ambienti dello spettacolo per professionalità, conoscenze e capacità. Sono tutte esperienze che hanno lasciato un segno nella mia vita e grazie alle quali, oggi, sono quello che sono. Aver incontrato mia moglie Silvia è stata la mia “vincita al superenalotto”, anche se ha abbandonato questa vita troppo presto, lasciandomi solo a dover badare ai nostri figli, troppo piccoli per rimanere senza la mamma. In lei ho trovato la compagna ideale. È stata una donna straordinaria che ha saputo starmi accanto come necessitavo, che ha compreso la mia vita e il mio lavoro e mi
ha dato il conforto e il sostegno necessari. Ho conosciuto l’amore, quello con la A maiuscola, ho girato l’Italia, ho lavorato molto. Ma mi sono divertito e ho goduto la vita appieno. Ho anche sofferto immensamente, ma fa parte della nostra esistenza, purtroppo.
Rimpianti? Forse qualcuno, ma probabilmente rifarei tutto allo stesso modo.
Tirando le somme sono soddisfatto di me e del mio percorso, anche se oggi mi chiedo: è tutto vero o è stato solo un sogno?

FRANCO PETRACHI  nato ad Alezio, 8 dicembre 1954 pubblicitario
art-creative director Meglio conosciuto come Frank. Self-made man.
Fin da bambino ha le sue prime esperienze presso il pittore Domenico De Santis. Frequenta l’Istituto di Istruzione Superiore A. Meucci di Casarano corso di Geometra. Per caso si approccia all’arte tipografica, a 18 anni passa alla Sara Pubblicità, a 20 anni si arruola in Aeronautica Militare – VAM. Subito dopo il congedo, a 23 anni, crea la “Frankopubblicità” interessandosi di grafica, comunicazione ed eventi, tra cui nel ‘96 Gallipoli a Giochi Senza Frontiere su Rai Uno, Campionato del Mondo di Off-Shore, altri eventi e
congressi vari. Salentino DOC: nella sua opera, parallelamente alla sua professione, ripercorre gli ultimi decenni di successi salentini. I suoi incontri sono lo spaccato di una società in rapida evoluzione, spesso transitando rapidamente dal mondo rurale a quello virtuale e digitale. La sua storia nasce tra il profumo di inchiostro e della Linotype, giungendo fino ai discreti ticchettii della tastiera del PC con la quale ha scritto questo libro.

Il libro si può acquistare in libreria e on-line su salentolibri.it con sconto 20% fino al 31 marzo

Elenco librerie:

ON-LINE:  www.salentolibri.it  – www.lafeltrinelli.it –  www.libreriauniversitaria.itwww.libreriecoop.it –    www.amazon.itwww.unilibro.itwww.sanpaolostore.itwww.books.google.it

LECCE: libreria LIBERRIMA – ADRIATICA – PALMIERI – BUFFETTI – librerie.COOP Punto ritiro centro commerciale SURBO

CASARANO: Libreria ALIGHIERI

NARDO’: libreria MONDADORI point – edicola Christian LIVIERI corso Galliano – MARRA piazza Umberto

ALEZIO: foto MILANO via Gallipoli

GALLIPOLI: edicola ARLOTTA – galleria d’arte ROMANO – edicola SELVAGGIO corso Roma – edicola BONO  –                                        TECNOUFFICIO piazza Giovanni XXIII°, 10

TAVIANO: libreria ANTICA ROMA – cartolibreria BRUNO – edicola emporio GIANNI’

RACALE: libreria LIBROLANDIA piazza Beltrano, 39

MATINO: tabaccheria STIFANI centro commerciale La Galleria

TUGLIE: cartolibreria MERENDA

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