Sarebbe opportuno che la Regione Puglia non avesse proceduto alla nomina dei nuovi direttori generali delle Asl e lasciasse questo impegno responsabile all’Esecutivo che verrà dopo le elezioni del 2015.
In una fase difficile di riduzione dei trasferimenti da parte del Governo centrale (come già ha annunciato più volte il Presidente del Consiglio Matteo Renzi) agli enti periferici dello Stato, ancora più importante sembra essere la dinamica fiduciaria che deve animare il rapporto tra la politica ed il management delle aziende ospedaliere.
Che senso ha, se non quello di voler lottizzare ancora una volta il comparto, nominare dirigenti che non avranno più alcuna linea di contatto con il vecchio Esecutivo? Solo un occupazione sovietica dei posti di potere!
Nel 2005 alla scadenza del mandato l’allora Presidente Fitto non procedette con le nomine dei nuovi Direttori Generali, ma adotto il Commissariamento delle ASL proprio per non impegnare la futura Giunta Regionale. Stili diversi, formazione politica diversa.
Ora abbiamo assistito alla lotta spasmodica per conquistare qualche postazione di potere da utilizzare come leva politica. Dopo il fallimento di questi 10 anni di malasanità targata SEL e PD pensavo che si sarebbero posti il problema del metodo di nomina, vero tallone d’Achille. Perché non staccare la spina con il metodo clientelare di nomina e passare a quello della professionalità e del sorteggio in Prefettura come avviene per i revisori dei conti negli Enti Locali.? Semplice risposta: forte gestione del potere della sanità in barba a tutto ciò che è accaduto in questi anni con Tedesco, Frisullo e le esternazioni di Fiore.
Speravo che la cattiva gestione registrata, che il bisogno di fermare i viaggi della speranza, che la necessità di riorganizzare la rete ospedaliera, di migliorare i servizi ai cittadini fosse la priorità. Invece no….per la sinistra la gestione del potere e ciò che conta, magari con i servizi ospedalieri affidati alle cooperative rosse emiliane!
Luigi Mazzei
Cons. Reg. di Forza Italia
