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LUCI PUNTATE SUL FESTIVAL DEL CINEMA FRANCESE AD ACAYA

LUCI PUNTATE SUL FESTIVAL DEL CINEMA FRANCESE AD ACAYA

Dopo l’anteprima a Vernole con la proiezione di Fatima del regista Philippe Faucon, entra nel vivo nel Castello di Acaya, piccola frazione del comune salentino, il programma di “Vive le cinéma“, primo Festival di cinema francese del Sud Italia organizzato da Apulia Film Commission in collaborazione con Comune di Vernole e Istituto di Culture Mediterranee, ideato e diretto da Alessandro Valenti, Angelo Laudisa e Brizia Minerva.

Giovedì 14 luglio dalle 19 appuntamento con la Master Class di Chiara Mastroianni, presidente della giuria dei lungometraggi. Figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve, l’attrice francese ha collaborato negli anni con registi di fama internazionale come Téchiné, Honoré, Altman, Desplechin, De Oliveira e molti altri. Dalle 20 le proiezioni si apriranno con il corto Maman(s) di Maimouna Doucouré. Aida ha otto anni e vive con la madre e il fratello in un appartamento nella periferia di Parigi. La tranquilla routine della famiglia cambia all’improvviso quando il padre di Aida fa ritorno dal Senegal, portando con sé una nuova moglie e il loro piccolo neonato. A seguire il lungometraggio Les Cowboys di Thomas Bidegain (protagonista venerdì 15 luglio della Master Class pomeridiana). Autore, tra gli altri film, de “Il profeta” e “Un sapore di ruggine e ossa” di Jacques Audiard, “La famiglia Bélier” di Éric Lartigau, Les Cowboys è il suo esordio come regista. Il film racconta la storia di un padre alla ricerca della figlia scomparsa dopo aver iniziato a uscire con un giovane uomo musulmano fondamentalista. Alle 22.45 un altro cortometraggio in concorso Le repas Dominical di Céline Devaux, vincitore del César 2016. Come tutte le domeniche Jean attraversa Parigi in metro: deve sottoporsi al rito del pranzo con la famiglia. Céline Devaux, che oltre che filmmaker è anche illustratrice, dà forma e forza ai pensieri di Jean e al discorso indiretto degli altri commensali. La voce del narratore è di Vincent Macaigne, astro nascente della commedia d’oltralpe. In chiusura Et ta soeur di Marion Vernoux, adattamento del film americano “Your Sister’s Sister”, scritto e diretto da Lynn Shelton. Pierre è ancora immerso nello sconforto per la recente perdita di suo fratello. Per cercare di superare il lutto la sua migliore amica Tessa gli propone di passare una settimana nella sua casa di famiglia, vuota e disabitata da tempo. Quanto meno per passare del tempo da solo con i propri pensieri. Pierre accetta di buon grado, ma quando arriva alla residenza la trova già occupata da Mary, la sorella di Tessa, tornata per cercare di curare il proprio cuore spezzato. In una sera in cui hanno alzato un po’ il gomito, le due sorelle e Pierre si lasciano andare ad una serie di rivelazioni inaspettate, che non fanno altro che rendere la situazione sempre più imbarazzante.

Venerdì 15 luglio la giornata si aprirà dalle 10 alle 12 con una Tavola rotonda sulla coproduzione italo-francese coordinata dall’avvocato Leonardo Paulillo, specializzato in proprietà intellettuale, produzioni cinematografiche, diritto d’autore e dello spettacolo. Interverranno gli ideatori del festival Angelo Laudisa, produttore italo francese della Rosebud Entertainment Pictures, e Alessandro Valenti, sceneggiatore e regista, e i produttori Alessandra Acciai (Maliafilm), Francesco Virga (Mir Cinematografica), Gustavo Caputo (Saietta Film), Philippe Aigle (Oceanfilms Distribution), Virginie Lacombe (Marraine Productrice du Marathon), Eric Dupont (Incognito Films), Sophie Deflandre (Studio Orange Cinema), Francesco Melzi d’Eril (Good Films), Luchino Visconti di Modrone (Enormous Film) e Daniele Basilio (Apulia Film Commission). Dalle 19 spazio alla Master Class sulla sceneggiatura a cura di Thomas Bidegain, autore, tra gli altri film, de “Il profeta” e “Un sapore di ruggine e ossa” di Jacques Audiard, “La famiglia Bélier” di Éric Lartigau e regista di Les Cowboys. Dalle 20.30 al via le proiezioni con il cortometraggio Ave Maria di Basil Khalil. A seguire due lungometraggi in concorso Adama di Simon Rouby, che sceglie l’animazione per raccontare la storia di un ragazzino 12 anni che, sulle tracce del fratello scomparso, parte da un remoto villaggio dell’Africa Occidentale e si ritrova a Verdun, in Francia, nel pieno della battaglia, e Je Suis Soldat di Laurent Lariviere, che racconta l’aspra lotta di una giovane donna che per sfuggire alla precarietà si immerge nell’universo del traffico di animali domestici. Dopo mezzanotte sarà proiettato Je suis Charlie, il nuovo documentario diretto da Daniel e Emmanuel Leconte, un tributo ai giornalisti del giornale satirico francese che sono stati trucidati in redazione nel gennaio 2015.

Sabato 16 luglio dalle 19 spazio alla Master Class della regista Marion Vernoux. Dalle 20.30 prenderanno il via le proieizioni con il corto Réplique di Antoine Giorgini. Subito dopo due lungometraggi in concorso Ni le ciel ni la terre opera prima di Clement Cogitore, su un reparto di soldati in Afghanistan, e Valley of love di Guillaume Nicloux con Gérard Depardieu e Isabelle Huppert. Ultimo appuntamento, dopo mezzanotte, con il documentario No land’s song del regista Ayat Najafi che ha seguito per quasi tre anni la incessante ricerca della sorella di organizzare un concerto pubblico con cantanti solisti a Teheran.

Domenica 17 luglio la prima edizione del festival si concluderà con la premiazione nelle tre categorie (documentario, corto e lungometraggio), con la proiezione di Agnus dei (Les innocentes) di Anne Fontaine e con la festa finale. Il film è ambientato in Polonia nel dicembre 1945. Mathilde Beaulieu, una giovane interna della Croce Rossa incaricata di curare i superstiti francesi prima del loro rimpatrio, viene chiamata in soccorso da una suora polacca. Inizialmente reticente, Mathilde accetta di seguirla in convento, dove trenta benedettine vivono isolate dal mondo. Scopre che molte di loro, stuprate da soldati sovietici, stanno per partorire. Poco poco tra Mathilde, atea e razionalista, e queste suore, s’instaureranno delle relazioni complesse, che saranno affinate dal pericolo, dalla clandestinità delle cure e da nuovi drammi.

Il Castello di Acaya ospita anche la mostra Atlante mediterraneo a cura di Rosalba Branà, Lorenzo Madaro e Brizia Minerva con opere di Giovanni Albanese, Dario Agrimi, Lulzim Alija, Endri Dani, Miki Carone, Claudio Cusatelli, Angelo Filomeno, Raffaele Fiorella, Claudia Giannuli, Iginio Iurilli, Virginia Ryan, Massimo Ruiu e Giuseppe Teofilo. La mostra (che proseguirà sino al 21 agosto – info 3472535235) è promossa da Istituto di Culture Mediterranee, Fondazione Pino Pascali di Polignano a mare e Museo Sigismondo Castromediano di Lecce.

Il Festival nasce per consolidare i legami creativi con il Sud Italia e segnare il primo passo verso un vero e proprio “patto culturale” tra la Puglia e la Francia, prima industria cinematografica Europea e terza al mondo con quasi 300 film prodotti ogni anno e oltre 200 milioni di spettatori. «Il nostro obiettivo è quello di presentare ogni anno la più recente selezione di film francesi inediti in Italia e di far nascere e migliorare le relazioni tra produzione francese e italiana sviluppando le coproduzioni tra i due Paesi», sottolineano gli organizzatori. «Il festival costituisce un’occasione per costruire una relazione privilegiata con il cinema francese e con la Francia. Tutto il mondo, Stati Uniti inclusi, guardano alla Francia e alla sua industria cinematografica. Cercare dunque un ponte con le produzioni francesi non può che procurare dei vantaggi», proseguono. «Tra gli obiettivi del festival c‘è la volontà di invogliare i produttori francesi a venire in Puglia a realizzare i loro film. Questo comporterebbe occupazione, sviluppo, partecipazione internazionale dato il notevole spessore artistico degli ospiti. “Vive le cinèma” non si esaurirà nei cinque giorni di programmazione. L’idea per il futuro è, infatti, quella di costruire ad Acaya una fattoria delle idee in cui i più importanti produttori e sceneggiatori italiani e francesi possano incontrarsi tra di loro e proporre nuovi progetti».

Il festival è sostenuto dall’Unione Europea, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, Provincia di Lecce, Comune di Vernole, Istituto di Culture Mediterranee, Castello di Acaya, Università del Salento, Puglia Promozione, Ver in Oleis e Apulia Film Commission.

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