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LEONARDO VIOLA PARTECIPA ALLA MOSTRA “COLLETTIVAMENTE”

LEONARDO VIOLA PARTECIPA ALLA MOSTRA “COLLETTIVAMENTE”

Nell’immaginario collettivo il pittore è un artista solitario che si sforza di imprimere la sua immagine sulla tela. Immagine di sè o del mondo. Non è facile realizzare un equilibrio tra differenti personalità e visioni poetiche. Leonardo Viola si mette in gioco e partecipa alla mostra “Collettivamente” organizzata a Castro (Lecce) in uno scenario mitico e di bellezza suggestiva. In questo estremo approdo del Salento secondo Virgilio, si fermò Enea in fuga da Troia all’ombra della “rocca con il tempio di Minerva”.

Assieme a 30 artisti, Viola partecipa con due paesaggi che fanno parte di un dialogo iniziato dall’autore trenta anni fa. Le sue sono visioni marine o boschive in cui lo stilema onirico si trasfonde nella realtà. Sono paesaggi misteriosi come sorrisi leonardeschi resi da Viola con lo stupore di un bambino che apre gli occhi ad un primo mattino.

Freud si interrogava sul motivo per cui un’opera d’arte ci attrae, al di là della ragione. Il poeta e l’artista sublimano un processo pulsionale in cui gli istinti acquistano valore culturale, osando rappresentare ciò che le convenzioni e il perbenismo reprimono e censurano. Infatti la Ragione non c’entra, bensì i nostri desideri che sono universali. I paesaggi di Leonardo Viola sono paesaggi dell’anima: i visitatori ritrovano luoghi precisi, sussurrando: – “Ma io l’ho già visto”. Sono visioni unanimi e al tempo stesso individuali. Ci colpiscono perché ci riportano a qualcosa di noi di cui abbiamo bisogno. Noi stessi.

La psicoanalisi junghiana analizza nei miti gli archetipi, immagini primordiali dell’inconscio collettivo, questa sedimentazione storica nella memoria più recondita di idee ed esperienze evolutive. Ciascuna mostra diventa, quindi, un patrimonio sociale perchè esprime, attraverso simboli e tracce idee, ed emozioni che sono di tutti e di cui gli artisti si fanno portavoce o canali di comunicazione. È come se l’arte fosse arte un po’ di tutti e ciascun pittore ci appartenesse in qualche modo. Come se noi e loro fossimo accomunati da quella base di sentimenti, impulsi e aspirazioni che è la nostra umanità.

La retrospettiva è stata inaugurata presso il palazzo Vescovile il 2 luglio scorso alla presenza dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale e della Pro Loco e si concluderà si concluderà il 30 agosto (apertura: tutti i giorni ore 17.00-24.00).

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