giovedì, Aprile 18, 2024

LECCE

CONTINUA LA BATTAGLIA A MONTECITORIO PER I DIRITTI DEI LAVORATORI AGRICOLI DEI TERRITORI COLPITI DA XYLELLA FASTIDIOSA

Dopo l’emendamento presentato al decreto 51, bocciato dal Governo, il deputato pugliese L’Abbate (M5S) presenta tre nuovi emendamenti per andare incontro alle richieste delle sigle sindacali agricole per i lavoratori salentini

Tutti quei lavoratori agricoli dei territori colpiti dal disseccamento rapido dell’olivo, rischiano di perdere il contributo al reddito a causa del mancato riconoscimento delle giornate lavorative dell’ultimo anno standard. La normativa prevede, infatti, che venga presa come riferimento l’anno precedente ma il 2014 è stata un’altra annata negativa a causa sia del Codiro sia della mosca olearia, non garantendo loro le giornate svolte solitamente. Una misura straordinaria richiesta dalle stesse sigle sindacali del settore – FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil – in sede di audizioni al decreto 51 e raccolta dal deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera, con un emendamento, poi bocciato dal Governo. Si parla di 650.000 giornate lavorate in meno che coinvolgono 8.000 lavoratori su un totale di 22.000 braccianti agricoli della provincia di Lecce. Una richiesta su cui le sigle sindacali insistono, chiedendo lo stanziamento della cifra straordinaria di 5 milioni di euro, e su cui continua la battaglia parlamentare del Movimento 5 Stelle.

Ho presentato tre nuovi emendamenti, questa volta al decreto pensioni in arrivo in discussione nell’Aula di Montecitorio settimana prossima – dichiara il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) – per riconoscere a questi lavoratori di imprese danneggiate dal Codiro-Xylella, assunti a tempo determinato, i benefici previdenziali ed assistenziali previsti dalla legge 247/2007. Spero che il Governo accolga i miei emendamenti visto che lo stesso Partito Democratico ha inserito questa richiesta nel parere della Commissione Agricoltura al decreto Pensioni: a meno che non dimostrino, per l’ennesima volta di essere bipolari”.

Gli emendamenti prevedono “in via straordinaria, in deroga alla disposizione di cui all’articolo 1, comma 65, della legge 24 dicembre 2007, n. 247, ai lavoratori agricoli assunti a tempo determinato da imprese agricole danneggiate dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa ricadenti nelle aree cui è riconosciuto lo stato di emergenza, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno 1 giorno, come risultante dalle iscrizioni degli elenchi anagrafici, è riconosciuto, ai fini previdenziali e assistenziali, in aggiunta alle giornate di lavoro prestate, un numero di giornate necessarie al raggiungimento di quelle lavorative effettivamente svolte alle dipendenze dei medesimi datori di lavoro nell’anno 2013”. L’emendamento è stato presentato anche in due ulteriori versioni che prevedono “almeno 2 giorni” e “almeno 3 giorni” lavorativi.

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