venerdì, Aprile 19, 2024
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LECCE CALCIO

RIPARTITI ?

     Nell’acquisire i tre punti, che rappresentano il giusto e doveroso premio per una decorosa prestazione, è doveroso però fare qualche valutazione in maniera meno entusiastica e più obbiettiva. Se si voleva screditare Asta, responsabile di tutto quanto non è andato per il verso giusto, si è riusciti con un tratto di penna e con dichiarazioni entusiastiche che lasciano un po’ perplessi.

Dire, infatti, che il Lecce sia rinato o che si sia improvvisamente ritrovato, mi sembra voler a tutti i costi far risalire tutte le responsabilità al vecchio tecnico dando tutti i meriti al nuovo, cosa questa ricorrente nel calcio ed in special modo negli ultimi tre anni leccesi. Non voglio assolutamente accodarmi a questa corrente di pensiero che, credo, sia fuorviante. Dopo la vittoria di Stabia si parlò, e mi sembra giustamente, di vittoria dovuta ad un’anima ritrovata ed ad una coesione ed umiltà che consentirono alla squadra, sia pure in inferiorità numerica, a tenere il risultato. Contro il Catania, si parlò solo di sfortuna, ignorando che il Catania, al netto dei -9, fosse una signora squadra che sarebbe prima in classifica, perché il Lecce giocò una buonissima partita e non ottenne il risultato per i troppi errori sotto rete. A Foggia, invece, il patatrac dove è sembrato mancare la voglia di lottare e di soffrire, quindi niente più anima ritrovata o spirito di gruppo per battersi decorosamente. Di conseguenza, cambio di guida tecnica ed improvviso carattere ritrovato, atteggiamento mentale appropriato quant’altro.

     Siamo, quindi, ripartiti? Non so ed aspetto ancora, almeno cinque partite, per valutare la rinascita o ripresa. Il modo con il quale è stato accolto Braglia, più che essere dovuto alla naturale educazione dello sportivo nei riguardi di un nuovo tecnico, mi sembra piuttosto l’atteggiamento di un deluso che non avendo più alcuna speranza si mette nelle mani dello stregone perché ai dottori non crede più. Ora Braglia, sarà pure una bravissima persona, sarà un ottimo allenatore, avrà tanta esperienza, conoscerà come le sue tasche la Lega Pro, ma non credo che possa aver trasformato il Lecce da squadra modesta in squadra super in soli tre giorni, altrimenti ci troviamo di fronte ad un miracolo. Il Lecce finora è mancato di continuità e di lucidità nella conclusione della manovra. Una maggiore continuità vi è stata, una maggiore compattezza si è vista, ma il deficit nelle conclusioni è rimasto per cui rimane il dato di fatto che, anche con i “ritrovati” attaccanti, è stato Perucchini a salvare il risultato che poteva anche essere beffardo. Credo che Braglia nella settimana abbia insistito sul fatto che la Serie C è questa, senza proporre moduli ed alchimie varie.

     Come detto in altre circostanze, i giocatori debbono scrollarsi da dosso quel senso di superiorità che connota ogni loro giocata e, nello stesso tempo, la tifoseria non deve cercare alibi ad ogni piè sospinto ed a tal proposito è opportuno ricordare che l’Ischia era falcidiata dagli incidenti e non era riuscita a completare la panchina. Penso che Braglia, ottimo ed inflessibile sergente di ferro, sia il tecnico giusto per questa squadra ma, siccome anche lui non ha la bacchetta magica, ha bisogno di tempo per lavorare e questo tempo gli va assolutamente dato, altrimenti ricadremmo negli stessi errori dell’ultimo triennio.

     Il calcio non si fa solo con i piedi ma anche con la testa. Sabato prossimo a Melfi cosa ci aspetta? Una partita difficile e da non sottovalutare. I 7 punti del Melfi sono frutto delle prestazioni casalinghe nelle tre partite giocate, quindi occhio!

m.l.

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