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L’Antimafia alla Regione: “Controllate Asl e appalti. La magistratura troppo spesso supplente”

L’Antimafia alla Regione: “Controllate Asl e appalti. La magistratura troppo spesso supplente”

La Direzione Distrettuale Antimafia di Bari chiede espressamente alla Regione di tenere gli occhi ben aperti in settori dove gli appalti “sono a forte rischio corruttivo”. “Troppo spesso la magistratura penale ha un ruolo di supplenza rispetto alle carenze delle pubbliche amministrazioni nelle attività di controllo per prevenire i fenomeni corruttivi. Ruolo al quale rinunceremmo molto volentieri” ha detto il procuratore aggiunto di Bari, Lino Giorgio Bruno, a capo del pool sui reati contro la Pubblica Amministrazione, durante le audizioni della VII Commissione consiliare sui due ddl che mirano ad arginare la corruzione.

“Le Asl – ha spiegato nel suo intervento – sono centri di spesa diffusa e difficilmente controllabili. E’ qui che dovrebbero funzionare i meccanismi interni di sorveglianza”. Che, evidentemente, per Bruno sono insufficienti. “La Regione Puglia – ha continuato – interviene spesso, e purtroppo lo si sottovaluta, nella scelta dei direttori generali delle Asl. E’ indispensabile e insopprimibile l’esigenza che vengano realizzati gli obiettivi della Regione ma questa esigenza non deve comprimere la necessità di competenza e merito, riferimento fondamentale nella scelta dei dg”. Bruno dedica un passaggio del suo intervento anche all’accreditamento delle cliniche private, “dove si scontrano interessi economici fortissimi”, settore che “meriterebbe un approfondimento e un monitoraggio importante”. Come dimostrato dal caso della clinica di Putignano Kentron, sotto processo da diversi anni.

Al procuratore Renato Nitti, il compito di entrare nel dettaglio del settore rifiuti, spesso al centro delle inchieste della magistratura, come avvenuto a Brindisi di recente. “Il problema – ha detto – è la mancata chiusura del ciclo e non da meno la drammatica carenza di personale di Polizia giudiziaria. La Guardia Forestale a luglio dovrà vigilare solo sugli incendi, il Noe spesso non ha personale nemmeno per coprire i turni di una caserma di un singolo paese e, spesso, non abbiamo potuto affidare le analisi all’Arpa perché non sappiamo quanto lavoro possiamo affidare all’agenzia”. Poi, il consiglio ai commissari regionali che avranno il compito di istituire la Commissione d’inchiesta sui reati: “Quando si parla di ecomafia, non immaginate i criminali con la coppola in testa. Se partite dalla coppola non arriverete a nulla, partite dal ciclo dei rifiuti, solo così potrete scoprire davvero i reati”.

A concludere le audizioni, dopo i presidenti delle Camere penali di Puglia, è stato il governatore Michele Emiliano. Rivolgendosi ai suoi ex colleghi, ha comunicato che gli 88 agenti di Polizia provinciale che oggi hanno firmato il contratto di assunzione con la Regione, dopo il passaggio di competenze dalle ex Province, “si specializzeranno in reati ambientali, da ora in poi lavoreranno solo su questo”. Quanto al ciclo dei rifiuti, le bordate più pesanti al suo predecessore: “Colmiamo un immobilismo di 10 anni in cui non si è fatto nulla, in cui non è stato costruito alcun impianto, né di compostaggio, né di biostabilizzazione, tutto va a finire in termovalorizzatori privati che provocano il giustificato sospetto da parte dei magistrati. I cittadini sappiamo che sui rifiuti siamo all’anno zero”. Quanto alla Sanità, Emiliano ha fatto sapere che a breve partirà la centrale unica degli acquisti in collaborazione con la Regione Emiliano Romagna, “perché soli non siamo ancora in grado di farla partire”. 

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