sabato, Aprile 20, 2024

LA NOTTE DELLA TARANTA

A SOLETO PER “LA NOTTE DELLA TARANTA” IL FOLKLORE DALLA SARDEGNA

ORE 19 TEATRO—CONVENTO SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE

 ORE 19 IL CIBO DELLA TARANTA-CONVENTO SANTUARIO MADONNA DELLE GRAZIE

 ORE 19 IL BORGO RACCONTA-LARGO OSANNA

 ORE 21 ALTRA TELA-PIAZZA GARIBALDI

 ORE 22 CONCERTO RAGNATELA-LARGO OSANNA

Non solo danze e musiche tradizionali, ma anche culto della memoria, paesaggi storici e cibo. Sono questi gli ingredienti della diciassettesima tappa del festival itinerante “La Notte della Taranta” che si terrà a Soleto il 19 agosto. Una serata piena di appuntamenti che darà l’opportunità agli spettatori di godere delle tradizioni salentine attraverso vista, gusto, olfatto e udito.

Ad aprire la serata la rappresentazione teatrale “Pupe di pane-una performance sul pane e le sue storie” per la regia di Tonio De Nitto.

Uno spettacolo in cui il pane sarà al centro di un viaggio che mette in gioco la creatività e la memoria, attraverso una performance sulla sua preparazione e le sue storie. Intorno a una tavola da lavoro, la mattrabbanca, cinque attrici compiranno un rituale che riporterà alla memoria di tutti una tradizione che attraversa dialetti e cucine diverse, quella delle pupe di pane: bambole che si modellavano in attesa della Pasqua, in un tempo in cui i bambini non avevano nulla e la fantasia ero lo strumento più potente per inventare giochi e passatempi. Fatte con un impasto dolce, le pupe erano uno dei pochi doni ricevuti dai bambini e per questo tanto speciali; una sorta di talismano contro le disgrazie, ma anche un rito che si rinnovava e raccontava la storia di donne che dopo aver maneggiato la farina per ore, davano vita ad un impasto su cui vegliare prima dell’uccata, l’infornata. Lo spettacolo ideato, scritto e interpretato da Angelica Dipace, Benedetta Pati, Giulia Piccinni, Antonella Sabetta e Carmen Ines Tarantino è prodotto dall’Accademia Mediterranea dell’Attore di Lecce.

L’appuntamento con Le pupe di Pane è alle ore 19 al Santuario della Madonna delle Grazie e nella stessa serata saranno in programma due repliche, rispettivamente alle ore 20 e alle ore 21. Per tutti e tre gli appuntamenti è previsto un numero massimo di 35-40 spettatori, è quindi richiesta la prenotazione al numero 324 0594511

Alla stessa ora, sempre all’interno del convento, l’itinerante aprirà le porte al gusto della tradizione con la sezione Cibo della taranta e Gli Antichi Grani Duri Del Salento, una conversazione a cura dello storico della scienza tassonomica, prof. Luigi Di Mitri. Un incontro volto a sensibilizzare gli uditori sulla situazione delle risorse del territorio dal momento in cui le campagne salentine, pur nell’imperversare della grave emergenza della xylella, sono diventate per molti abitanti il teatro di un intenso fenomeno di riappropriazione culturale delle proprie radici rurali. Fulcro di questo “ritorno alla terra” è la ripresa delle coltivazioni di varietà antiche di cereali. Il grano, l’orzo, il farro e i legumi a essi legati nel ciclo di rotazione delle colture, sono riconsiderati nei solchi e sulla tavola come cibo sociale di straordinaria valenza umanistica.

Sempre in apertura di tappa, alle ore 19 in Largo Osanna appuntamento con Il borgo racconta, la visita guidata a cura dell’Università del Salento alla scoperta del borgo di Soleto ricco di chiese e di antichi palazzi. Il tour sarà aperto a tutti, ma è consigliata la prenotazione al numero 324 0594511.

Alle ore 21 spazio alla musica in un’atmosfera raccolta e intimistica come quella creata nella sezione Altra Tela che per l’occasione farà incursione nella tradizione di un’altra zona d’Italia, la Sardegna, per celebrare l’incontro della cultura salentina con quella delle altre regioni del nostro Paese.

In scena I Mamuthones e gli Issohadores tipiche maschere carnevalesche di Mamoiada, un piccolissimo comune in provincia di Nuoro che ci condurranno lungo le strade di Soleto con uno spettacolo itinerante che inizierà e terminerà in piazza Garibaldi. L’esibizione dei Mamuthones e degli Issohadores è una cerimonia solenne che si tiene diverse volte l’anno e la cui tradizione si tramanda di padre in figlio. Una processione danzata, si svolge nelle piazze e per le strade della città. I Mamuthones muovendosi molto lentamente su due file parallele, curvi sotto il peso di campanacci da 25 kg, ad intervalli uguali danno un colpo di spalla per scuotere e far suonare le sonagliere, producendo così una musica ritmata; ad affiancarli gli Issohadores che muovendosi a passi più agili, gettando un laccio con uno slancio improvviso con cui tirano a sé come prigioniero l’amico o la donna che hanno scelto nella folla.

Il gruppo che si esibisce è composto da circa venti persone.

I Mamuthones e Issohadores rappresentano il simbolo del folklore, delle tradizioni, del Carnevale della Sardegna e sono stati chiamati a rendere omaggio a questa antica usanza anche in importanti manifestazioni in Italia e all’estero (Inghilterra-Francia-Spagna-Germania-Grecia-Bulgaria-Croazia-Svizzera-Austria-Cuba-Cina- Singapore).

Appuntamento alle ore 22 in Largo Osanna per concludere la tappa di Soleto con il concerto Ragnatela sul cui palco saliranno i Nidi d’Arac e Stella Grande.

I Nidi d’Arac nascono a Roma nella seconda metà degli anni ’90. Il nome è l’anagramma di “aracnidi”:  una parola circolare ‘nidi d’aracnidi’ dove il nido è inteso come luogo di provenienza e custodisce i segreti più nascosti e remoti della tradizione. Raccontano storie scure del Sud in dialetto salentino e fanno danzare su ritmi popolari e funk, tra ambientazioni folk, rock e new wave. Il sound è un incrocio tra intuizioni moderne e riflessioni sulla tradizione. Se nella prima parte della loro carriera hanno tradotto in linguaggi urbani l’affascinante ruralità della Puglia, in questa fase inaugurano un nuovo corso, ritmiche tribali dell’afrotrap.

Stella Grande canta la tradizione popolare avvolgendola in una poesia attuale e passionale seguendo un registro teatrale connotato da una intensità emotiva che contraddistingue ogni sua esibizione. Canta per preservare la memoria individuale e collettiva, contestualizz andola nel presente. S Grande è stata voce dell’orchestra popolare de “La Notte della Taranta” sotto le direzioni artistiche di Ambrogio Sparagna e Mauro Pagani. Uno spettacolo travolgente dove i canti popolari vestono un sound nuovo con una “Pizzica RRaggiata” in grado di coinvolgere il pubblico.

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